La "prova finale" (ai miei tempi non si chiamava neppure tesi, oggi non so) non ha alcun peso per l'assunzione, a meno che non sia qualcosa di fantascientifico.
Il che, non è.
Non ho mai visto ad alcun colloquio di lavoro declamare la propria "tesina", anche perchè è essenzialmente un copia-incolla di cose trite e ritrite.
Mi è capitata di vedere, invece, una tesi specialistica interessante (riconoscitore di buche stradali), "ovviamente" sviluppata per un lavoro reale (decidere dove riasfaltare le strade di una provincia).
In altri termini se vieni coinvolto, da una qualche azienda, a fare un progetto "vero", ALLORA la tua tesi avrà una qualche rilevanza, e in QUEL CASO investi tempo e fatica.
ALTRIMENTI è del tutto inutile, e quindi prima fai, meglio è.
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Nota di servizio: chi ti assume, nelle software house, ci "capisce", spesso 10000000000000000000000 volte più del candidato, eccome.
La leggenda metropolitana secondo la quale sian(m)o tutti idioti (i dirigenti, capi eccetera), con la terza elementare, è appunto una leggenda metropolitana.
- altrimenti per inciso sarebbe il candidato ad assumere qualcuno, e non viceversa - fine inciso.
Quasi sempre troverai ingegneri, fisici, informatici, matematici, anche ragionieri programmatori con un pelo sullo stomaco tale da farci le trecce.
Che hanno consegnato progetti importantissimi da prima che il candidato nascesse.
Esistono pure le microaziendine, tipo padre, figlio, due soci e una segretaria, nel qual caso ovviamente trovi di tutto.
Ma il "mondo" non è solo microaziendine.
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Chiaramente se poi fai una interview all'estero il discorso è ancora mooooolto ma mooooolto diverso, ma non allarghiamoci troppo, iniziamo con le basi.
"Prova finale", "elaborato finale", "tesina" === merda.
Non è colpa tua, non è LA TUA che è così, lo sono tutte quante.
Ti sto solo spiegando com'è il "mondo" fuori dal "guscio".