coppolino ha scritto:
i diro' di piu', se poi ti fai anche un PhD, avrai occasione di accedere ad un mondo che il programmatore quadratico medio come dice M.A.W. , non sa nemmeno che esiste (e non avra' MAI l'opportunita' di frequentare).
Ad esempio?
Ad esempio, poter entrare in una delle più grandi multinazionali al mondo ed occuparsi di cose serie assieme ai migliori professionisti su scala planetaria. Quindi, tanto per dirne alcune, progettare e implementare i più complessi sistemi CAD/CAM, EDA, GIS, ambienti di sviluppo, compilatori, motori di database (come Oracle, DBII, o l'albero genealogico di Ingres/Postgres... o magari RTDBMS come Raima e PI/Setcon), lavorare sui più grandi mainframe, progettare nuovi linguaggi di programmazione. E se le doti individuali sono adeguate, dopo una decina/dozzina d'anni di formazione universitaria, una selezione spietata che non conosce raccomandazioni e altri tre-cinque anni di formazione aziendale postdoctoral (le cose da sapere sono molte, a più livelli), potresti anche sperare di arrivare a fare il mio mestiere e progettare sistemi distribuiti safety-critical in hard realtime, oltre ad insegnare ai futuri progettisti (ed a fare qualsiasi altra cosa ti venga in mente, purché non esplicitamente vietata dalle clausole di riservatezza del contratto di lavoro, perché a questi livelli l'unico limite applicativo è la fantasia e il tempo).
Tutte cose enormemente più serie e impegnative della cosiddetta "sicurezza informatica", una moda effimera che vuol dire tutto e nulla: purtroppo ormai anche le denominazioni dei corsi universitari sono concepite in modo pubblicitario, per attirare studenti come specchietti per le allodole. In realtà in tali corsi si diventa network engineers o poco più, nel migliore dei casi sviluppatori dediti alla noiosa e stupida attività di tappare i buchi creati da altri sviluppatori incapaci e favoriti da una ingiustificata complessificazione in SO e applicazioni mainstream, per evitare che qualche ingegnoso idiota ci possa sguazzare a suo piacimento - o peggio ancora si finisce in qualche PMI a fare bruta manovalanza per configurare reti aziendali medio-grandi, firewall e serverini linux o *BSD su hardware commerciale. Forse solo uno su diecimila o più finisce davvero a lavorare dove si creano software antivirus, personal firewall o appliance di rete.
Gli altri si perdono in questo gioco puerile di guardie e ladri che porta enormi profitti a certuni ma che semplicemente non esisterebbe, se i calcolatori mainstream fossero progettati con un po' più di criterio, i protocolli di rete fossero stati progettati (o adeguati, come IPv6) più solidamente, e se invece delle coding monkeys ci fossero sviluppatori consapevoli dei criteri di engineering come in molti altri campi applicativi meno nazionalpopolari.