Stage come programmatore: un disastro!

di il
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Stage come programmatore: un disastro!

Salve a tutti,
avrei bisogno di un parere da parte di chi fa questo lavoro da anni per sapere se la mia esperienza è normale o meno.
A inizio anno ho fatto un corso come programmatore java al termine del quale era previsto uno stage di un mese e mezzo circa. Preciso che non ho mai lavorato come programmatore prima, questa è la mia prima esperienza in questo settore. Tuttavia questo non è il mio primo stage, ne ho fatti già un paio durante l'Università in un settore diverso, dove avevo imparato molto ed ero stato abbastanza seguito. Qui invece è tutto diverso, non so se sono stato sfigato io o se funziona proprio così nei team di sviluppo. Le prime 3 settimane (cioè per gran parte dell'intero stage) sono stato messo in un angolo a guardare tutorial. Inoltre mi fu espressamente detto di non "disturbare" gli altri membri del team se non per questioni urgenti e che mi avrebbero chiamato loro se avevano bisogno di me. Dopo queste prime settimane hanno iniziato ad assegnarmi dei lavoretti con Jasper Report (creare pdf), più qualche inserimento dati su fogli Excel (roba da segretarie, insomma). Tutto ok, io non mi sono mai lamentato anche se era (ed è) chiarissimo che gli altri membri del team mal sopportano la mia presenza. Con il passare del tempo ho iniziato a sentirmi sempre più a disagio e di troppo. Un giorno ho chiesto gentilmente se potevo contribuire anch'io al lavoro che stavano facendo e in tutta risposta mi hanno assegnato un task praticamente impossibile da svolgere da solo con il mio livello di competenze e senza nessun affiancamento. Quelle rare volte che mi azzardo a chiedere qualcosa mi guardano come se avessi chiesto loro una banconota da 50 euro, posso disturbare solo il tizio 22enne neoassunto, non sia mai scomodare i senior!
Nonostante tutto, il pm (che in ufficio non c'è praticamente mai) ha deciso di prolungare il mio stage, nonostante, credo, il parere contrario degli altri...perché "non si sa mai, potrei sempre servire a qualcosa prima o poi". Io ho accettato, anche perché percepirei un rimborso spese, ma mi sento molto demoralizzato e deluso. Non sto imparando nulla e mi sento abbastanza umiliato. Ovviamente sto continuando ad inviare cv e spero di andarmene il prima possibile da quest'azienda.
È normale un trattamento del genere?

3 Risposte

  • Re: Stage come programmatore: un disastro!

    Abbastanza, nel senso che - come hai ben compreso - in realtà cercano uno "schiavetto" (che costa il meno possibile) e non formare un collaboratore.
    d'altronde, da quanto posso intuire, non hai (ancora) le competenze per fare qualcosa di vagamente utile, risultando quindi un peso, più che una risorsa.
    nel senso che affiancarti una risorsa senior, che ti insegni il mestiere, ha un costo esorbitante, perchè è tempo "prezioso" (del senior) allocato e tolto da altri lavori più imporanti.

    poi c'è la concorrenza interna, tipica, tra i dipendenti (o futuri tali): difesa del PROPRIO posto di lavoro (quindi i junior-schiavetti-bimbiminkia non è che siano proprio proprio impazienti di insegnarti qualcosa, visto che potresti prendere PROPRIO il loro posto di lavoro).

    quindi più che "normale" puoi considerarlo "diffuso" (come trattamento).

    difficilmente (non impossibile, difficile) troverai qualcuno, tipo me, che pazientemente insegna a (praticamente) nullità la rava e la fava (nullità nel senso lavorativo del termine).

    venendo al consiglio: chiedi al più senior se può consigliarti come essere affiancato ed utile.
    devi fingere che abbia una sua importanza: du biccolo bimbominkia inutile, du ghiedi aiuto krande kapo, du cucciolotto, krande kapo per favore aiuto

    lo imparerai presto (lavorando in azienda): oltre alla concorrenza interna (sempre tienila presente) i superiori sono più ben disposti se ti mostri per quello che sei (un peso) chiedendogli di sprecare un poco del loro preziosissimo tempo.

    insomma il tuo obiettivo è passare da rottura di @@, a "schiavetto" che fa qualcosa di utile.
    cioè quello che non hanno voglia di fare (lavoro di segreteria, archiviazione, "ordine" e simili).
    ---
    Detto questo hai già la risposta:

    "mi hanno assegnato un task praticamente impossibile da svolgere da solo con il mio livello di competenze e senza nessun affiancamento".

    non ci sono task impossibili (qualcuno sì), ma difficili.
    quindi datti da fare, aumenta le tue competenze, stupiscili.
    hai un obiettivo: raggiungilo.
    porta un risultato anche non perfetto, ma funzionante.

    come pensi che funzioni, nel "mondo reale"?
    hai il problema X, trova la soluzione.
    non hai le competenze? studia.
    non hai l'esperienza? prova, riprova, correggi, migliora.
    è durissima? benvenuto nel club.

    se riesci passerai da "palla al piede" a "aspirante schiavetto"

    auguri.
  • Re: Stage come programmatore: un disastro!

    Ti ringrazio per avermi risposto in maniera così diretta e sincera, a dire il vero un po' me l'aspettavo ed era proprio questo il mio timore, ovvero che in questo settore funzionasse esattamente come tu hai appena spiegato.
    Sarà perché sono ancora un "bimbominkia" (in senso anagrafico non tanto, in realtà), sarà che vengo da un ambito completamente diverso dove la formazione e l'affiancamento iniziali, sia per uno stage che a maggior ragione per un lavoro vero e proprio, sono condizioni imprescindibili, non riesco a far mio questo modo di lavorare. Intendiamoci, non sono quello che vuole la pappetta pronta e chiede numi ogni 2x3 e per qualsiasi cosa (cosa che peraltro mi mette molto a disagio), ma almeno il minimo sindacale su come funziona il software, cosa fa, una minima spiegazione sul dominio del programma, qualche piccolo compito da svolgere un po' alla volta e al quale tu, senior o anche junior, possa dedicarmi 10 minuti al giorno senza che io stia lì come un cretino ad elemosinare....insomma, francamente non mi sembra di chiedere troppo, essendo uno stagista! Dopotutto cosa mi prendi a fare se non hai nemmeno 5 minuti da dedicarmi, se non ti interessa nulla di quello che sto facendo e degli eventuali progressi che potrei fare...? Comunque la si voglia vedere, non ha senso questo comportamento! Non capisco cos'hanno da guadagnarci. Io prendo 500 euro per scaldare la sedia, loro? Loro continuano a lamentarsi di lavorare troppo e chiedono per questo nuove risorse all'azienda, poi quando queste "risorse" arrivano le abbandonano in un angolo a fare la muffa.
    Anche lo schiavetto deve essere messo nelle condizioni di poter lavorare, o di poter essere "sfruttato", se così vogliamo dire. Io non servo a loro nemmeno come schiavetto, allora perché di tua iniziativa mi prolunghi lo stage?
    Da quello che ho potuto vedere il loro modus operandi è l'anarchia totale. Non c'è una chiara divisione dei task all'interno del team e, cosa ancora più grave, non c'è comunicazione neanche tra loro. Si sono ritrovati l'ultimo giorno del mio stage a decidere del mio destino e scoprendo che ognuno aveva un'idea diversa su di me, non essendosi mai consultati prima sull'argomento...tralasciando il fatto che mai nessuno si è minimamente preoccupato di come potevo essere utile e di come stava andando il mio stage.
    Boh, sarò fatto male io, sicuramente...che dire...
  • Re: Stage come programmatore: un disastro!

    Jubot ha scritto:


    Comunque la si voglia vedere, non ha senso questo comportamento! Non capisco cos'hanno da guadagnarci. Io prendo 500 euro per scaldare la sedia, loro? Loro continuano a lamentarsi di lavorare troppo e chiedono per questo nuove risorse all'azienda, poi quando queste "risorse" arrivano le abbandonano in un angolo a fare la muffa.

    +m2+ ha scritto:


    Detto questo hai già la risposta:

    "mi hanno assegnato un task praticamente impossibile da svolgere da solo con il mio livello di competenze e senza nessun affiancamento".

    non ci sono task impossibili (qualcuno sì), ma difficili.
    quindi datti da fare, aumenta le tue competenze, stupiscili.
    hai un obiettivo: raggiungilo.
    porta un risultato anche non perfetto, ma funzionante.

    come pensi che funzioni, nel "mondo reale"?
    hai il problema X, trova la soluzione.
    non hai le competenze? studia.
    non hai l'esperienza? prova, riprova, correggi, migliora.
    è durissima? benvenuto nel club.

    se riesci passerai da "palla al piede" a "aspirante schiavetto"

    auguri.
    Ho quotato questi due passaggi perchè sono la chiave di tutto il discorso. Innanzitutto non posso che quotare in toto +m2+: nel mondo del lavoro, soprattutto nel nostro settore, ogni azienda prova a "scommettere" sullo stagista di turno nella speranza di poter scovare un nuovo collaboratore che sappia crescere o addirittura creare in autonomia, una sorta di "genio" informatico che diventerebbe automaticamente un ottimo investimento.

    Non credere che nessuno stia necessariamente prendendo in considerazione il tuo "operato". Il fatto stesso che ti abbiano riconfermato con una retribuzione, anche se minima, significa che comunque c'è qualcosa di buono che sta maturando lì nell'angolo dove ti hanno messo. A prescindere dalle tue competenze quello che fa la differenza soprattutto all'inizio sono le qualità caratteriali, capacità di relazionarsi (anche annuendo in silenzio, sì), capacità organizzative, sapere essere autonomi, propositivi e culturalmente (nell'ambito delle proprie competenze) ambiziosi.

    Se quello che hai studiato ti piace e ne vuoi fare il tuo lavoro dimostralo innanzitutto a te stesso e se ne accorgeranno anche gli altri.
    Non mollare.
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