Scoraggiamento cosmico

di il
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Scoraggiamento cosmico

Ciao forum,

Sto lavorando a un progetto per me un po' grande (sono 600 k di C++) e mi sta tornando una sensazione che conosco bene anche se raramente mi sono occupato di cose relativamente grandi per le mie capacità. Teoricamente conoscerei qualcosa dei principi di base per fare un lavoro decente, cerco di organizzare bene i moduli, penso di scrivere in modo abbastanza chiaro ma ovviamente tutti abbiamo dei limiti e ho come l'impressione che non si possano superare i propri. Inizio a mettere piccole patch "al volo" invece di creare delle routines per incapsulare le relative parti del flusso generale, vedo che certe parti dovrebbero essere rimesse a posto e il flusso riorganizzato; ma so che se ci provo si scasina qualche altra parte, insomma, credo siano sensazioni che non sono solo a provare dato che accade spessissimo che certi progetti vengano sottoposti a refactoring e le versioni dei software stanno lì a dimostrare che il processo di sviluppo non è indolore..

Però ho come l'impressione che le cose mi stiano sfuggendo di mano, forse qualcuno di voi capisce che tipo di sensazione sto provando a descrivere. Ecco, capita a qualcun altro oltre me? Per esempio, avendo fatto studi specifici e facendolo come lavoro, questi problemi si presentano ancora oppure un non-dilettante (io sono un dilettante) riesce ben presto a formarsi gli strumenti per non cascarci più? Beninteso parlo di progetti di cui si ha il controllo, dato che casi come dover interagire con parti dei sorgenti scritte da cani (in entrambi i sensi) sono indipendenti dalle proprie capacità e possono capitare per lavoro. In quei casi, la responsabilità non è personale.

Se penso che esistono persone capaci di scrivere un compilatore per il C++ mi prende una depressione che non vi immaginate

grazie a chi vorrà raccontare i propri aneddoti e condividere le proprie riflessioni.

A

3 Risposte

  • Re: Scoraggiamento cosmico

    Mah, io posso dirti che spesso e volentieri, quando vado a rileggere il mio codice di qualche tempo fa, mi accorgo oggi che avrei potuto meglio.
    Addirittura, a volte mi chiedo: "Ma cosa avevo 'fumato' quel giorno?" perché che non mi riconosco più in quel codice scritto da me.
    Ma credo che faccia parte del gioco del migliorare costantemente, l'importante è applicarsi, perseverare e continuare a studiare, essere curiosi, voglia di imparare, sempre!

    Chiamiamoli: peccati di gioventù.

    Mio padre, quand'ero ragazzo, mi ripeteva spesso:
    Ricorda sempre che non esistono cose facili e cose difficili.
    Esistono cose che sai e che non sai.
    Quelle che non sai le puoi imparare.
    Lo Studio e la Pratica sono quelle che fanno la vera differenza.
    Io ci credo, fermamente.
  • Re: Scoraggiamento cosmico

    Gibra, mi hai rubato le parole di bocca!
    Posso solo aggiungere che anche a me è capitato di scrivere codice in fretta per motivi vari mettendo delle "pezze" e devo dire che ora cerco di evitarlo il più possibile perchè poi me ne sono pentito. Non più tardi di un mese fa ho dovuto riguardare un vecchio progetto in VB6 perchè al cliente necessitavano alcune piccole modifiche e mi sono auto-insultato per il lavoro fatto allora. Lavorare male e di fretta il più delle volte vuol dire lavorare due volte!
    A proposito: preoccupato magari si, depresso mai! Sono altri i seri e veri problemi, non un pezzo di codice mal fatto!
    Ciao
  • Re: Scoraggiamento cosmico

    Capisco che l'idea che esista gente in grado di scrivere compilatori per il C++ e simili possa farci venire il "mal di testa", ma bisogna considerare che questo genere di persone ha spesso la fortuna potersi dedicare anima e corpo in queste attività spesso 24 ore al giorno, ed inoltre di lavorare con colleghi che offrono loro un notevole aiuto, consigli, etc, etc, in questi progetti. Un conto è legger un libro, un conto è avere una persona o anche due che ti danno consigli, suggerimenti, etc. etc.

    In qualsiasi campo ci sarà qualcuno con una "marcia in più", ad es. un calciatore avrebbe dovuto scoraggiarsi e lasciare lì di giocare, perchè esisteva Maradona? O un tennista perchè esistevano Borg e McEnroe? Io dico di no.

    A mio avviso è importante considerare quello che sappiamo fare NOI, e partire da queste basi per costruire.
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