Per prima cosa è necessario distinguere tra le tante professioni che si possono svolgere con l'utilizzo del computer. Forse la mia distinzione non sarà precisa, quindi invito chi ne sa più di me a correggermi dove sbaglio:
- Utente. L'utente non è un informatico, ma una persona che svolge un lavoro di tipo diverso e che utilizza il computer, anche programmi complicati e che richiedono preparazione per essere utilizzati (per esempio i programmi di disegno 3d). Per questo tipo di professioni non è indicato lo studio di informatica, nè di ingegneria informatica, ma l'apprendimento dei programmi che si devono utilizzare e del lavoro che si deve svolgere.
- Programmatore. E' colui che utilizza un linguaggio per scrivere dei programmi. Il programmatore lavora prevalentemente scrivendo codice, cioè istruzioni (molto poco con strumenti grafici). Per questo tipo di lavoro la facoltà di informatica dovrebbe essere la più indicata. Anche in ingegneria ci sono alcuni esami di programmazione, ma sono molto pochi.
- Analista. E' la persona che analizza un problema e sceglie come risolverlo attraverso un programma informatico. Da le istruzioni al programmatore su come deve essere fatto un programma. Spesso analista e programmatore sono la stessa persona. E' il passo successivo per un programmatore esperto, quindi anche per questo lavoro, facoltà di informatica.
- Amministratore di sistema, amministratore di rete. Un'azienda può utilizzare diversi computer ed essere dislocata in diverse sedi, anche geograficamente distanti. Tra questi computer la comunicazione deve funzionare in maniera efficiente, esistono risorse condivise e tante problematiche connesse all'esistenza di queste reti. Queste figure se ne occupano. Per questo lavoro credo che sia più indicata ingegneria informatica, che prevede alcuni esami di programmazione, ma altri in comune con gli studenti di elettronica, dove si studiano elettrotecnica e tante altre cosette che servono sia sull'hardware, sia sulle reti.
- Tecnico hardware. Mette direttamente mano alla macchina. Non ne so moltissimo, ma tra le facoltà universitarie quelle indicate per questo tipo di lavori sono ingegneria elettronica ed informatica.
Una considerazione: non condivido quello che ti dicono quando ti scrivono che per fare il programmatore basta leggersi un po' di manuali di programmazione. Certamente puoi riuscire a programmare anche così (e trovare lavoro lo stesso), ma i risultati non sono gli stessi senza le basi teoriche. Quando si scrive un programma, questo deve essere efficiente, ordinato, leggibile e modificabile anche da altri e studiando si capisce come ottenere questi risultati. Senza le basi teoriche è un po' come suonare senza conoscere la musica: si fatica tanto per ottenere risultati inferiori. Conosco persone che programmano da anni e che rimpiangono di non avere le basi teoriche. Intanto, mentre studi puoi anche prendere qualche manuale e cominciare a divertirti, anzi te lo consiglio, così, man mano che vai avanti, ti accorgi di come cambiano le cose.