Universitario_deluso ha scritto:
Complimenti! ma non ho capito una cosa, alla fine la laurea l'hai presa o no?
Ma certo che sì, la mia matricola ha tre cifre, a quel tempo c'era concorso internazionale per titoli ed esami per essere ammessi.
Ma non serve praticamente a nulla, nel mio caso è essenzialmente indispensabile per motivi "estetici"
(non è "bello" andare a pigliare a calci in culo un ordinario, senza neppure la laurea. Sì lo so, il mondo
è ingiusto, ma è così. Ho trovato gente (anche simpatica) laureata in scienze politiche incaricata dei miei stessi lavori. Fai te...).
Se non posso fare l'informatico senza laurea
Ma CERTO che puoi.
CHIUNQUE può fare l'informatico.
Non è come il medico, il dentista, l'architetto o che so il commercialista, dove esistono degli
albi e dove la laurea è obbligatoria.
Ma fisica, pur studiando parecchie ore al giorno, da mesi, non va.
Solitamente ci sono vari problemi
Il primo è che è insegnata quasi sempre malissimo.
Non come un mezzo per risolvere problemi, ma come un "qualcosa" che non serve a nulla, un rito di passaggio.
Qui ebbi una gran fortuna: mi ritrovai con un compagno di studi di Rubbia (!), un decano dell'università di Bologna che ha insegnato Fisica a generazioni di studentelli, i cui libri di eserciziari sono "la bibbia" da oltre trent'anni EDIT: sono ormai quasi 40, il tempo vola!
Inoltre una gradevolissima persona, talmente al di sopra del livello medio da non dover tirarsela.
Parlandoci sapevi già che O avevi un Nobel sulla parete, O dovevi abbassare lo sguardo, eppure non lo faceva pesare affatto.
Fu preside della facoltà etc.etc.
Ebbene posso menzionare i due esercizi che composero il mio esame, tanto per capire "come" insegnare cambia tutto.
Meccanica: calcolo del decadimento dell'orbita di un satellite artificiale.
Termodinamica: calcolo della probabilità che un meteorite lanciato contro la Terra arrivasse sulla superficie.
Nota bene: entrambi i problemi richiedono la soluzione, come frequentissimo in fisica, di due equazioni differenziali.
Ma, a quel tempo almeno, si facevano DOPO, l'anno successivo.
Quindi lo studente sbarbatello doveva spremersi le meningi per risolvere problemi che NESSUNO gli aveva proprio insegnato (in realtà problemi facili, anzi elementari).
Perchè la ratio era proprio questa: usa la testa e risolvi il problema, qualunque esso sia, non ripetere a pappagallo le 4 cavolate fatte a lezione.
ALLORA sarai un fisico.
Se non ricordo male (a memoria, è passato 1/4 di secolo) nell'appello precedente calcolare quanta acqua deve bere tizio dopo che ha corso per un tot su una certa spiaggia
Insomma Fisica come metodo per risolvere problemi concreti, e non formulette da imparare.
In quel caso imparai (se non erro) 107 dimostrazioni, cioè tutte, una per una, coi Level 42 in sottofondo.
Era un periodo diverso, dove si dava per scontato, ovvio e naturale che lo studente imparasse non si sa come tutto quello che gli serviva, anche e soprattutto se non insegnato.
Nessuno insegnava inglese, eppure avevano professori addirittura gallesi (e penso dica tutto).
Non sapevi l'inglese e ancor meno il gallese?
E' un tuo problema, risolvitelo da solo!
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Come si fa ad eliminare l'ansia da esame?
Semplice: innanzitutto la consapevolezza che l'esame è facile.
Sì, è facile.
Poi con un metodo tipico da informatico: esaustione più branch and bound e divide et impera.
A quel punto sei CERTO che non sarai bocciato, e il punto sarà solo stabilire il voto.
Con questa CERTEZZA andrai rilassatissimo.
Come si fa in concreto?
Posso raccontare come facevo io, probabilmente altri avevano differenti approcci.
Magari dopo Beautiful lo scrivo, in fondo è banale