Kai89 ha scritto:
Eccovi un piccolo esempio di un algoritmo casuale di scelta:
(process start: rainbow! :: paint "HELLO WORLD" ((of) red,blue,yellow[random cinkiat woomi])
process closed)
Kai89, non basta mettere una sequenza di parole inglesi con magari della punteggiatura in mezzo che sembra "figo" per fare un "linguaggio di programmazione".
Molti linguaggi di programmazione esistenti, si somigliano molto per struttura generale (C, C++, Java, Javascript ecc..). Non perché manchi "fantasia" ma perché nei linguaggi di programmazione serve che ci siano tutta una serie di regole ben precise a livello grammaticale e semantico.
Il compilatore/inteprete legge il sorgente ed estrae innanzitutto ciascun singolo "token". Un token potrebbe essere una
keyword (parole chiave riservata), un
identifier (identificatore, che ha le sue regole), un
literal (valore letterale, con altre sue regole) e altro.
In Java una dichiarazione:
int anno = 2019;
int è una
keyword (e in modo specifico, rappresenta un tipo primitivo)
anno è un
identifier
2019 è un
literal (di tipo int)
Nel tuo pezzo che hai postato, giusto per dire:
- red,blue,yellow che cosa sono? keyword? literal? Se literal, di che tipo?
- quali sono i tipi predefiniti del tuo linguaggio?
- cosa è paint? un identificatore che fa riferimento ad una funzione intrinseca? se è una funzione quale è la sintassi generale per passare argomenti?
- la parte finale tra [ ] cosa rappresenta?
Io non sono competente in materia di costruzione dei linguaggi, c'è qui gente ben più preparata di me sull'argomento (es. @migliorabile mi potrebbe dare pedate ...)
Quindi Kai89, se non sai rispondere già solo ai punti sopra, forse dovresti iniziare a pensare che le tue attuali competenze non sono sufficienti ..