NON ESISTE, il linguaggio di programmazione DI MODA.
Ogni linguaggio di programmazione ha suoi specifici settori di utilizzo.
COMUNQUE, ci sono settori in cui certi linguaggi sono piu' comodi di altri.
Spannometricamente:
Python: usato come linguaggio di scripting in applicazioni scientifiche, MA SOLO PERCHE' usa librerie scritte in C estremamente efficienti
C: routine efficienti a basso livello, pezzi di sistema operativo (interfacciamento con l'hardware)
C++: applicazioni anche complesse in cui serve EFFICIENZA (engine usati nei giochi 3d, ad esempio)
Scala e i linguaggi funzionali in genere: in applicazioni ad alto grado di parallelismo (cluster, schede grafiche)
PHP, Ruby: applicazioni Web lato SERVER
Javascript: applicazioni Web lato CLIENT ANCHE se puo' essere utyilizzato lato server
C#,Java: applicazioni web, ma anche desktop. Molti IDE sono scritti in Java. Ed applicazioni in ambito Big Data
Delphi (Pascal), VB.NET: applicazioni desktop
Poi ci sono linguaggi piu' di nicchia, per applicazioni verticali:
Erlang, Haskell, Prolog, LISP, Closure, R, ...
Generalmente un linguaggio di programmazione che non resiste al cambiamento di MODA, a meno che non sia un linguaggio usato in ambito teorico, non ha senso di esistere e non vale nemmeno la pena perderci tempo ad impararlo:
- non ha libri o i libri sono pochi
- non ha librerie di 3 parti, o sono molto misere
- non ha forum che lo supportano, o chi partecipa al forum e' gente con poche conoscenze
- eventuali bug non vengono risolti
Esempio sono Go (Google), Julia (sembra interessante, ma e' acerbo), D (evoluzione del C++, ma non ha avuto fortuna)
Un BUON' programmatore ne conosce PARECCHI.
Mettila cosi: nascono linguaggi di programmazione nuovi almeno una volta all'anno.
Se esistono ancora dopo 3 anni, puoi leggerti la documentazione, dopo 5 anni, potrebbe valer la pena approfondire
Nel senso: ci sono stati sviluppi continui per 3/5 anni !