Toki ha scritto:
Per cortesia niente battibecchi. Qui c'è un ragazzo che ha bisogno di consigli per fare delle scelte importanti, concentriamoci su questo, grazie.
Diciamo che consigliare a un ragazzo di 20 anni che ha difficoltà già col primo anno di università a conseguire un dottorato non mi pare proprio condivisibile.
Per inciso, per chi non ha dimestichezza, rammento che il dottorato è composto da un 2+1, in pratica nei primi 2 anni si fanno degli altri esamini tipo quelli "normali" dell'università.
Nell'ultimo anno si fa la tesi.
Per avere un'idea di cosa ciò significhi si pensi a quale mole di conoscenze si assumono nei 2 anni della c.d. specialistica.
Qualcosina, ma niente di trascendentale.
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Non mi pare di aver mai sostenuto che le tesi altrui siano sciocchezze, ma è una questione di eleganza.
Mi trattengo infatti da chiedere a quale corso di dottorato ci si è iscritti (poichè sono pubblici basta poco per controllare).
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Precisato questo, il "dramma" degli studenti è quello di non aver raggiunto l'illuminazione.
Cioè che quello che stanno studiando è FACILE.
Sì, FACILE.
Viene ripetuto, fino allo sfinimento, "vedrai come sarà difficile", "bisogna farsi il mazzo", "analisi è una cosa difficilissima, mostruosa", "blablabla".
In realtà chiunque, diciamo normodotato, può laurearsi senza colpo ferire anche nelle materie scientifiche: analisi è banale, soprattutto ridotta come lo è oggi (spezzettata e svilita all'inverosimile).
Quando si raggiunge, retrospettivamente, la capacità di capire che sono corsi INTRODUTTIVI, BANALI, fatti per lo più alla carlona, in tempi brevissimi, spesso è "troppo tardi", nel senso che si "patisce" tantissimo... per nulla.
Traduzione: quanti avrebbero il "terrore", oggi, delle "espressioni" che si studiano alle medie?
Nessuno, suppongo, giacchè sono oggettivamente facili.
SEMBRANO difficili quando uno le affronta per la prima volta, ma in realtà sono BANALI.
Stessa identica cosa all'università, soprattutto per il triennio.
Scoraggiarsi è l'errore maggiore che si può commettere. E' come dover fare una vasca piena di sterco.
A nessuno piace nuotarci dentro, ma non è infinitamente lunga.
A forza di nuotare e battere i piedi, prima o poi, si emerge dall'altra parte.
Certo se ti fermi a metà affonderai. Devi continuare a "spingere" nella direzione giusta.
Quindi ecco il CONSIGLIONE:
mai abbattersi pensando "è troppo difficile", "non capisco nulla", "i miei compagni di corso sembrano non fare fatica", "chi me lo ha fatto fare", "non ci riuscirò mai", "miocuggino ha fallito".
Bensì
sono cose facili, sembrano difficili esattamente come parevano difficili quelle delle medie, si laureano cani-e-porci (nel senso che anche i non-geni riescono tranquillamente a farlo), l'università è pensata - oggi - per facilitare in tutti i modi lo studente, per quanto possa essere faticoso PRIMA O POI gli esami finiscono, eccetera
Nel tuo caso: dovrai "mangiare più sterco" mentre nuoti nella "vasca dimm..." ? Pazienza, batti i piedi, tieni duro, e riuscirai