Lavorare con partita iva ma come dipendente

di il
33 risposte

Lavorare con partita iva ma come dipendente

Da qualche mese lavoro in una piccola azienda di prodotto nata da poco che purtroppo per il momento non può permettersi assunzioni (a detta loro).
Attualmente lavoro part time (anche perchè sto finendo l'università) e stiamo sfruttando vari tipi di contratti esenti da tasse (tipo tirocini ecc.), ma in futuro non sarà più possibile lavorare così, bisognerà prendere una decisione: o mi assumono oppure mi hanno già proposto di aprire partita iva e lavorare con loro come se fossi un dipendente, sarebbero anche disposti a pagarmi qualcosa in più come "rimborso" per le tasse che avrei con la partita iva. Mi sono informato con un avvocato del lavoro e questa cosa sarebbe anche illegale, in caso di controlli ci potrebbero essere guai per l'azienda, ma a loro non importa.
Preciso che non è la mia prima esperienza lavorativa, in passato ho lavorato a periodi con un'azienda di consulenza informatica, quindi non sono proprio nuovo nel mondo del lavoro.
Con questa azienda mi trovo bene, anche perchè non mi occupo solo di sviluppare, ho la possibilità di dire la mia su scelte tecnologiche, infrastrutturali e sulla gestione dei progetti (c'è anche la comodità che si lavora full remote). Quindi è davvero un'esperienza a 360 gradi. Però nello stesso tempo penso: ha senso aprire una partita iva e lavorare come dipendente ma senza avere le tutele di un vero dipendente?
Anche se avrei un compenso "maggiore" per coprire le tasse della p.iva (che con il regime forfettario non sono molte), quindi mi troverei con una bella cifra netta, ma questo comunque non copre tutto quello che manca rispetto a un'assunzione (ferie pagate, malattie pagate, tfr, disocuppazione in caso di perdita del lavoro ecc.).
Mesi fa parlai con un commercialista/consulente del lavoro che mi ha calcolato che per equiparare il lavoro con p.iva al lavoro dipendente uno dovrebbe prendere quasi il doppio del compenso stabilito (per esempio per 1500 euro al mese, uno ne dovrebbe chiedere quasi 3000). Chiaramente questa azienda con cui lavoro, se non può permettersi un'assunzione, non può permettersi neanche di pagare cifre "alte".
Io capisco che loro sono in piccolo, ancora non si sa se l'azienda decollerà o meno, però neanche possono chiedermi di aprire una p.iva e lavorare così. Avevo anche pensato "vabbè apro la partita iva però mi faccio dei lavori extra con altri come freelancer", ma loro mi hanno detto che in futuro gli servirò full time, ergo non avrò il tempo di farmi altri lavori (a meno che non mi metto a lavorare la notte). In più attualmente, avendo anche l'università, non avrei assolutamente il tempo per fare dei lavori extra.
Voi al mio posto cosa fareste? Lavorare senza diritti con p.iva o cercarsi un'altra azienda?

33 Risposte

  • Re: Lavorare con partita iva ma come dipendente

    Cercati un'azienda più seria.
    Sei giovane e hai tante opportunità, non perdere tempo con aziende che ti fanno proposte simili.
  • Re: Lavorare con partita iva ma come dipendente

    Toki ha scritto:


    Cercati un'azienda più seria.
    Sei giovane e hai tante opportunità, non perdere tempo con aziende che ti fanno proposte simili.
    Intanto grazie per il tuo consiglio.
    Purtroppo in Italia nella maggior parte dei casi l'alternativa è finire a fare lo sviluppatore Java in body rental, magari retribuito decentemente e con un contratto di lavoro dipendente, ma si tratta sempre di uno schifo.
    In questa azienda mi trovo bene nel modo di lavorare, purtroppo ancora sono piccoli, fatturano pochissimo e comprendo che non si sentono nelle condizioni di assumere, però io non posso neanche sacrificare i miei diritti da lavoratore per loro.
    Cioè loro poco tempo fa erano andati a parlare con un consulente del lavoro per assumere me ed altri (quindi le buone intenzioni ci sono), purtroppo hanno valutato che attualmente, tra i pro e i contro, non possono farlo.
    Comunque al di là della mia situazione, volevo anche chiedere pareri sul lavoro con partita iva ma come se si fosse dipendenti, so che molti lo fanno, so di gente che facendo così viene retribuita un botto di soldi (proprio perchè mancano le tutele del dipendente), tipo 6000/7000 euro al mese, ma farlo per 1500 euro al mese (giusto per dire una cifra) secondo me non ha alcun senso.
    Voi che ne pensate?
  • Re: Lavorare con partita iva ma come dipendente

    Ho vissuto per anni nella situazione di 'parasubordinato'. Alla fine sono uscito con meno soldi di quando ero entrato, e senza più i vecchi clienti.
    Concordo con Toki: se non ti possono assumere, lasciali perdere.
    Consulenti pagati 6K/7K€ al mese ne conoscevo, ma si trattava o di veri professionisti, o di clamorosi imbucati amici di.
  • Re: Lavorare con partita iva ma come dipendente

    Guarda, lavorare come autonomo per una sola azienda è quanto di più deleterio ci sia. Stessi doveri dei dipendenti ma molti meno diritti (orari, ferie, malattia, ecc.).
    Poi, tra l'altro, non sarebbe proprio regolare un professionista con un solo cliente...
    Può andarti bene per adesso perchè devi finire gli studi e ti può servire come esperienza ma poi cambia. Consiglio spassionato.
  • Re: Lavorare con partita iva ma come dipendente

    Lucios ha scritto:


    Guarda, lavorare come autonomo per una sola azienda è quanto di più deleterio ci sia. Stessi doveri dei dipendenti ma molti meno diritti (orari, ferie, malattia, ecc.).
    Poi, tra l'altro, non sarebbe proprio regolare un professionista con un solo cliente...
    Può andarti bene per adesso perchè devi finire gli studi e ti può servire come esperienza ma poi cambia. Consiglio spassionato.
    Concordo con te. Molti mi hanno detto "vabbè pure che apri una partita iva forfettaria hai pochissimi costi e se poi non ti serve più la chiudi senza problemi". Il problema è che così facendo ti bruci i benefici fiscali che hai per i primi 5 anni (tassazione al 5%), se un domani avrò bisogno seriamente di aprire una partita iva, non avrò più i benefici.
    Lavorare con un solo cliente per 2 anni di fila non è legale, e i guai ce li avrebbe l'azienda non io, ne ho parlato con un avvocato del lavoro che mi ha spiegato chiaramente come funziona. purtroppo le istituzioni difficilmente fanno controlli su queste situazioni (come per il lavoro nero), però se un giorno a un lavoratore girano le scatole e fa una segnalazione all'ispettorato del lavoro, poi sono guai per l'azienda.
    Comunque ringrazio tutti per le risposte e per i consigli.
  • Re: Lavorare con partita iva ma come dipendente

    Apri la Partita IVA, con beneficio al 5%, ricorda che il 5% puoi averlo soltanto se non hai mai esercitato quel tipo di lavoro neanche da dipendente.
    Cosa te ne fai di un contratto a tempo indeterminato se lavori per un'azienda piccola che in caso di crisi può comunque chiudere o licenziarti senza troppe complicazioni? Paradossalmente avrai con essa più potere contrattuale se lavori a Partita IVA perché dovranno stare attenti a non trattarti troppo da dipendente subordinato.
    Ho lavorato e cambiato aziende per 13 anni da dipendente, sono passato per scelta a Partita IVA con il forfettario e oltre a ritrovarmi più soldi in tasca a parità di costo e giorni lavorati (circa 14.000 euro in più ogni anno) riesco anche a trovare nuove opportunità più facilmente
  • Re: Lavorare con partita iva ma come dipendente

    op!n9 ha scritto:


    Apri la Partita IVA, con beneficio al 5%, ricorda che il 5% puoi averlo soltanto se non hai mai esercitato quel tipo di lavoro neanche da dipendente.
    Cosa te ne fai di un contratto a tempo indeterminato se lavori per un'azienda piccola che in caso di crisi può comunque chiudere o licenziarti senza troppe complicazioni? Paradossalmente avrai con essa più potere contrattuale se lavori a Partita IVA perché dovranno stare attenti a non trattarti troppo da dipendente subordinato.
    Ho lavorato e cambiato aziende per 13 anni da dipendente, sono passato per scelta a Partita IVA con il forfettario e oltre a ritrovarmi più soldi in tasca a parità di costo e giorni lavorati (circa 14.000 euro in più ogni anno) riesco anche a trovare nuove opportunità più facilmente
    Capisco il tuo ragionamento. Il fatto è questo: se ti licenziano e sei dipendente comunque per un po' di tempo hai dei benefici (tipo disoccupazione o cassa integrazione), se lavori con partita iva non hai niente.
    Poi, anche se riuscissi a non farmi trattare da subordinato, quindi anche se non avessi tutto il giorno occupato, ora come ora sto finendo l'università e non potrei comunque dedicarmi ad altri lavori. Ho altri contatti che potrebbero fornirmi lavori extra, ma al momento non è possibile. Quindi attualmente ho accettato di lavorare con altri tipi di contratti e poi si vede (per esempio a breve faremo partire un contratto di tirocinio, ma sarò retribuito quanto un normale part time).
    Quindi fondamentalmente la userei per lavorare con loro e mi brucerei i benefici fiscali per nulla in sostanza.
    Io penso che la situazione migliore sarebbe lavorare con p.iva, avere almeno un cliente più stabile che garantisca un introito "fisso", ma avere anche la possibilità di lavorare con altri, ma se questa possibilità viene meno, non ha alcun senso (tranne se l'unico cliente che hai non ti paga 7k al mese o cifre simili).
  • Re: Lavorare con partita iva ma come dipendente

    Cosa te ne fai di un contratto a tempo indeterminato se lavori per un'azienda piccola che in caso di crisi può comunque chiudere o licenziarti senza troppe complicazioni? Paradossalmente avrai con essa più potere contrattuale se lavori a Partita IVA perché dovranno stare attenti a non trattarti troppo da dipendente subordinato.
    Guarda, non voglio insistere perchè probabilmente dipenderà anche dal tipo di lavoro e dal tipo di rapporto che si andrà ad instaurare con la ditta però, da esperienze vissute da più di un mio conoscente, in genere va a finire così:
    - La ditta ti terrà occupato full-time, perchè ovviamente ti considererà alla stregua di un dipendente, impedendoti di fatto di lavorare per altri se non nei ritagli di tempo. Questo non perchè sono "cattivi", ma per ottimizzare il tuo utilizzo. Questo è un grosso svantaggio per te che non avrai il tempo di espandere il tuo business.
    - In caso di crisi tu sarai il primo a saltare, senza nessun ammortizzatore sociale, e ti ritroverai a doverti cercare degli altri sbocchi in fretta e non è facile te lo assicuro.
    - Alla fine i prezzi li faranno loro perchè ripeto, essendo legato a filo doppio, il tuo potere contrattuale diminuisce.

    Poi naturalmente ci sono le eccezioni: se diventi un mega-professionista del tuo settore magari sono i clienti che vengono a cercarti. Ma onestamente questo raramente succede ad es. nell'industria.

    Questo è quello che ho potuto notare io, ripeto, da esperienze vissute. Però non ho certo l'occhio su tutte le realtà lavorative...
  • Re: Lavorare con partita iva ma come dipendente

    Xantonioc95 :nel caso tu scegliessi si aprire la partita iva prima fatti dare una copia del contratto che dovresti sottoscrivere e dai un attenzione particolare alle clausole vessatorie
  • Re: Lavorare con partita iva ma come dipendente

    Ringrazio di nuovo tutti per le risposte.
    Ora volevo fare la domanda da un altro punto di vista: se un'azienda piccola e nuova ha bisogno di aiuto e non può assumere, cosa dovrebbe fare?
    Purtroppo in Italia quando si decide di assumere un dipendente ci sono tasse enormi e un sacco di casini, questo chiaramente non aiuta (soprattutto le piccole imprese). A volte ci sono degli incentivi per assumere (soprattutto a tempo indeterminato), per esempio gli sgravi contributivi, ma ho sentito dire che spesso questi incentivi vengono erogati in ritardo, ci sono un sacco di problemi burocratici ecc.
    Per esempio, ipotizziamo che un domani sia io nelle condizioni di poter aprire un'azienda (o comunque di avviare un'attività) e ho bisogno dell'aiuto di qualcuno, non sono un esperto ma penso che le strade sono 3:
    1) assumo qualcuno come dipendente, ma se la mia azienda è nuova e non so nemmeno se il mio business andrà bene, si tratta di un rischio enorme, anche se dovessi avere i soldi per farlo.
    2) mi rivolgo a un freelancer, ma sicuramente mi sparerà cifre esagerate, poi non rimarrà in azienda e se in futuro avrò bisogno di assistenza sul suo lavoro è probabile che non lo troverò.
    3) "sfrutto" dei tirocinanti a rotazione (anche se non me la sentirei di trattare un tirocinante come un dipendente) oppure uso persone a prestazione occassionale (finchè non saturano i 5000 euro annui).
    Ma sicuramente non mi sentirei di chiamare qualcuno e dirgli "apri partita iva e ti do 2000 euro al mese lordi", credo sia anche poco etico chiedere a qualcuno di aprire partita iva.
    Secondo me, almeno, ci vorrebbero delle misure che agevolino di più le piccole aziende (soprattutto se nate da poco) ad assumere.
    Voi che ne pensate?
  • Re: Lavorare con partita iva ma come dipendente

    Posso assicurarvi una cosa, se ti muovi in un mercato a te favorevole (ovvero hai competenze ed esperienze che tanti cercano e pochi hanno) allora puoi essere ragionevolmente certo di avere un futuro economicamente stabile, INDIPENDENTEMENTE DAL TIPO DI CONTRATTO.
    In giro è pieno di disoccupati che avevano un tempo indeterminato, l'importante è sempre fare esperienza e acquisire competenze da vendere al migliore offerente.
    Quindi se ritieni che sia un'esperienza che farà arricchire la tua professionalità, accetta anche a P.IVA purché ti venga pagato il giusto, a loro devi costare come un dipendente, perché già gli fai il favore di prenderti tu parte del rischio e quindi eventuali benefici fiscali spettano a te.
  • Re: Lavorare con partita iva ma come dipendente

    surfernet ha scritto:


    Xantonioc95 :nel caso tu scegliessi si aprire la partita iva prima fatti dare una copia del contratto che dovresti sottoscrivere e dai un attenzione particolare alle clausole vessatorie
    Non credo sia un problema grave, il lavoratore è sempre tutelato, eventuali clausole vessatorie sarebbero la prova inconfutabile che si trattava di lavoro subordinato "mascherato" e costringerebbe il committente non solo ad assumere il prestatore ma anche a versare retroattivamente tutti i contributi INPS a carico del datore di lavoro.
    Da l'anno scorso ho questo tipo di contratto, si specifica una tariffa giornaliera e che il prestatore è libero di svolgere la prestazione in completa autonomia senza vincolo di subordinazione relativo a orari, al massimo si può specificare che il committente mette a disposizione la propria sede di lavoro agli orari di lavoro per consentire al prestatore di coordinarsi con le altre persone che lavorano in azienda.
  • Re: Lavorare con partita iva ma come dipendente

    op!n9 ha scritto:


    Posso assicurarvi una cosa, se ti muovi in un mercato a te favorevole (ovvero hai competenze ed esperienze che tanti cercano e pochi hanno) allora puoi essere ragionevolmente certo di avere un futuro economicamente stabile, INDIPENDENTEMENTE DAL TIPO DI CONTRATTO.
    In giro è pieno di disoccupati che avevano un tempo indeterminato, l'importante è sempre fare esperienza e acquisire competenze da vendere al migliore offerente.
    Quindi se ritieni che sia un'esperienza che farà arricchire la tua professionalità, accetta anche a P.IVA purché ti venga pagato il giusto, a loro devi costare come un dipendente, perché già gli fai il favore di prenderti tu parte del rischio e quindi eventuali benefici fiscali spettano a te.
    Al momento posso sfruttare altri contratti più "soft", quindi non c'è l'urgenza di aprire la partita iva subito. Il problema sarà tra un po' di tempo, quando non avrò più modo di sfruttare altri contratti e l'unica strada sarà p.iva o assunzione.
    Io in futuro vorrei lavorare in proprio e sarebbe un peccato bruciarmi i vantaggi fiscali aprendo la p.iva adesso per "4 spicci". Se questa azienda il prossimo anno fallisce (e il rischio c'è), mi ritroverei senza ammortizzatori sociali e con una p.iva aperta di cui non me ne farei niente sul momento (ho appena iniziato un corso di laurea magistrale, quindi sicuramente il prossimo anno non sarei 100% libero), dovrei chiuderla e mi brucerei i 5 anni al 5%. Come ho detto prima, ho altri contatti che mi potrebbero fornire lavoretti extra, ma si tratta di roba salturaria per il quale potrei usare la prestazione occasionale.
    Per quanto riguarda questa azienda con cui lavoro adesso, se non possono uscire i soldi per un'assunzione, non potranno uscire abbastanza soldi neanche per pagarmi con p.iva.
    Un commercialista mi ha spiegato che, a occhio e croce, prendere 2000 euro lordi al mese con p.iva è quasi come prenderne 1000 da dipendente (considerando le tutele che non hai), quindi per pagarmi adaguatamente dovrebbero uscire quasi il doppio dei soldi che mi danno, e so già che non possono farlo.
    Considerate queste condizioni, credi che abbia senso aprire una p.iva?
  • Re: Lavorare con partita iva ma come dipendente

    Se lavori da dipendente non potrai mai usufruire in seguito del 5% e comunque in realtà essendo applicata la percentuale su circa metà del fatturato il risparmio effettivo sulle tasse sarà appunto il 5% (ovvero 15 - 5).
    Io sono in forfettario con il 15% perché e tra INPS e Imposta Sostitutiva pago solo il 25% del fatturato, se sei al 5, come nel caso che facevo prima paghi il 20% di fatto.
    Tra le opzioni valutabili c'è comunque l'apprendistato se hai meno di 29 anni, in quel caso i contributi che dovrebbe versare il datore li "regala" lo stato.
    Vorrei capire sulla base di cosa ha fatto i confronti il commercialista P.IVA ordinario o forfettario? dipendente apprendista o non?
    Il forfettario ha una tassazione proporzionale e lineare, il dipendente ne ha una progressiva, più guadagni e più si vede il vantaggio del forfettario, io sono nel caso limite: forfettario 300 euro al giorno per max 216 gg/anno = 64.800 anno che al netto sono poco più di 48.000.
    Prima di passare a partita iva ero un dipendente con una RAL di 45.000 + buoni pasto, al datore costavo comunque circa 65.000 ma avevo al netto 13 mensilità di circa 2.500 compresi i ticket, se vogliamo mettere nel piatto anche il TFR (circa una mensilità all'anno che percepirai solo a fine rapporto) veniva un netto annuale di circa 34.000, ovvero 14.000 euro in meno rispetto alla p.iva.
    Inoltre quando ti proponi a P.IVA sono tutti più disposti a pagarti meglio perché hanno meno dubbi e non temono che un giorno potresti diventare un peso improduttivo di cui è difficile liberarsi. Se c'è lavoro e lo sai fare faranno di tutto per mantenerti anche a P.IVA, ho visto aziende che alla fine sono riuscite ad accompagnare alla porta dipendenti improduttivi mentre prendevano collaboratori freelancer più qualificati e produttivi, e così sono sopravvissute.
    Parli di disoccupazione, sappi che al massimo potrai avere al lordo il 75% della media retributiva degli ultimi 4 anni con un massimo di 1.400 euro che decrescono fino a 800 in due anni, se già parti con una retribuzione bassa, dopo un anno saranno veramente pochi.
Devi accedere o registrarti per scrivere nel forum
33 risposte