Freeware o FreeSoftware?

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  • Re: Freeware o FreeSoftware?

    TommyB1992 ha scritto:


    Da quando chi programma open deve avere rigorosamente 20anni? Superata quella soglia te lo vietano? lol
    ROTFL te lo "vieta" l'agenzia delle entrate.

    In sostanza: lavorare senza essere pagato può permetterselo chi è mantenuto, oppure è ricco, oppure ha un altro lavoro "vero" (ad esempio fa il dipendente, e nel WE porta avanti il suo progettino opensource).

    Perchè il tempo è la vera quantità finita a disposizione: diminuisce sempre, e quindi è moooolto più prezioso di quanto si ritenga normalmente (il tempo non è denaro, è vita).

    Tranquillo: lo capirai quando ci avrai a che fare (col mondo reale, intendo).
  • Re: Freeware o FreeSoftware?

    +m2+ ha scritto:


    Tranquillo: lo capirai quando ci avrai a che fare (col mondo reale, intendo).
    "Mondo reale" che si sta rendendo conto di come pretendere di vendere beni digitali (e dunque: naturalmente ed infinitamente replicabili a costo zero) come se fossero mele o sedie non funziona. Perché implicano un onere troppo grande, se non ingestibile, per impedire al pubblico di fare quel che può benissimo fare: copiare e condividere.
    L'industria musicale in tal senso ha già avuto modo di adeguarsi a questa nuova realtà (la vendita al dettaglio di musica è un fattore di profitto meno che marginale, i soldi si fanno sul merchandise e sui concerti live), quella del software ci si sta avvicinando. Le aziende più vecchie campano sul lock-in dei clienti precedentemente acquisiti e ne acquisiscono sempre meno di nuovi, le aziende più giovani (o quelle sufficientemente grandi da poter investire su nuovi fronti) non vendono software ma servizi (cfr. il fantomatico "cloud") e non di rado, una volta consolidata una posizione di mercato, pubblicano a loro volta almeno parte del proprio codice.

    Chiaro che chi ha passato la vita a sviluppare gestionali contabili e a vendere stringhe semirandomiche di numeri e caratteri spacciandole per "preziose licenze" è convinto che il mondo andrà sempre avanti così. Non mi aspetto di convincere nessun anziano del contrario.
    Semmai, vorrei convincere qualche giovane ed impedirgli di crescere nella stessa cultura del "vendere il software un tanto al chilo". Che, in questa epoca, è destinata al fallimento.

    (N.B.: no, vent'anni non li ho più. Faccio il freelance, sviluppo su commissione, e ogni volta che posso e/o è utile pubblico quello che implemento. Tanto mi ha già pagato il cliente, e non ho la capacità commerciale di rivendere la stessa cosa 100 volte a clienti diversi. Non sarò mai ricco, ma neppure faccio la fame e, soprattutto, ho tanto tempo da dedicare a smanettare su quel che mi pare).
  • Re: Freeware o FreeSoftware?

    madbob ha scritto:


    +m2+ ha scritto:


    Tranquillo: lo capirai quando ci avrai a che fare (col mondo reale, intendo).
    "Mondo reale" che si sta rendendo conto di come pretendere di vendere beni digitali (e dunque: naturalmente ed infinitamente replicabili a costo zero) come se fossero mele o sedie non funziona. Perché implicano un onere troppo grande, se non ingestibile, per impedire al pubblico di fare quel che può benissimo fare: copiare e condividere.
    E da dove ti viene questa convinzione?
    L'industria musicale in tal senso ha già avuto modo di adeguarsi ...
    Non c'entra nulla col software
    Chiaro che chi ha passato la vita a sviluppare gestionali contabili e a vendere stringhe semirandomiche di numeri e caratteri spacciandole per "preziose licenze" è convinto che il mondo andrà sempre avanti così. Non mi aspetto di convincere nessun anziano del contrario.
    Ti segnalo che tutte le più grandi aziende informatiche del mondo sono "anziane".
    Che tutte tentano di vendere servizi "cloud" (hanno iniziato con Andreeseen circa nel 1990, con i vari network-pc. ovviamente sono falliti, e fallirano), ma come lavoro marginale.

    Nessuno ti darà il sorgente di Excel.
    Office.
    Oracle.
    MS SQL.
    Di pagerank o sticazzi quello che usano in google.
    Di gmail.
    Di iOS.
    Di MacOS.
    Di SAP (* in realtà si fa presto a dire SAP, ma mi fermo subito).
    Del navigatore sticazzi dell'auto X.
    Del firmware di una centralina di controllo stabilità.
    Di un software bancario.

    Certo, le aziende "anziane" hanno ricavi (complessivamente) per migliaia di MILIARDI di dollari, mentre quelle "ggiovani" sono sopravanzate da un venditore di gabinetti di canicattì: se a te piace puntare allo 0.0000001% del mercato, perchè sei ggiovane... fai pure... come detto io mi tengo volentieri il rimanente 99.99999999%.

    Vedi, la differenza tra ggiovane e vvecchio è che il vvvechio vede il mondo per com'è, non per come gli piacerebbe che fosse, e si regola di conseguenza (Sun Tzu docet).

    Guarda, non ci vuole una scienza missilistica: se investi ANNI di lavoro-uomo per qualcosa che NON ti viene pagato, o in misura risibile rispetto al tempo profuso, il risultato è già deciso, vecchio o giovane che tu sia.
    Il mitico "ritorno-dell'investimento" (la faccio breve), perchè per scrivere consumi l'unica quantità sempre decrescente, il tempo.
    Come detto diminuirà sempre (prima o poi si muore tutti quanti), pertanto l'open è come un hobby.
    Anche io ne ho (esempio: insegnare sui forum ), ma sono conscio che siano hobby, cioè impiego di tempo senza remunerazione, cioè spreco.
    Però mentre scrivo queste cavolate, sotto aspetto la compilazione di un software assolutamente closed e assolutamente proprietario

    Come detto, tranquillo: te lo insegnerà il tempo e il "mondo reale".
  • Re: Freeware o FreeSoftware?

    Tra l'altro, i servizi cloud sono quanto di più closed possa esistere. Anche se ne venisse pubblicato il codice, non si avrebbe nessuna garanzia che corrisponda a quello realmente utilizzato.
  • Re: Freeware o FreeSoftware?

    dvaosta ha scritto:


    Tra l'altro, i servizi cloud sono quanto di più closed possa esistere. Anche se ne venisse pubblicato il codice, non si avrebbe nessuna garanzia che corrisponda a quello realmente utilizzato.
    I c.d. "servizi cloud", non sono una grande invenzione, spesso si immagina che il mondo sia spuntato ieri, e le idee l'altro ieri.
    E' iniziata la guerra con Netscape e il mitico Navigator, e l'idiotissimo Andreeseen (idiota nel senso che era diventato così potente da far paura a Microsoft, e scusate se è poco, per poi "suicidarsi" facendo riscrivere il codice).

    Comunque il succo del discorso (è OT): il "cloud" non esiste.
    I dati stanno sui computer.
    I TUOI dati nel computer di QUALCUN altro.
    Inoltre se la connessione non c'è il lavoro si ferma.
    I tempi di trasferimento telematici sono lunghi: è vero che la banda aumenta, ma è anche vero che la dimensione dei dati aumenta anch'essa, e molto rapidamente.
    I fornitori di "servizi", che poi sono tipicamente programmelli PHP che vengono eseguiti sui LORO server, non fanno altro che tentare il "normale" cappio al collo del cliente, peggio dell' in-house.

    In sostanza ti affidi a un servizio cloud: per sempre in pratica. Migrare (cosa già difficile e costosissima) diventa semplicemente impossibile.

    Insomma... STUDIATE LA STORIA!!! (che non è cominciata 3 giorni fa) e vedrete come è facile prevedere buona parte di quanto sta accadendo. Perchè è GIA' accaduto (i mitici corsi e ricorsi storici di vichiana memoria).
  • Re: Freeware o FreeSoftware?

    Office
    Che da qualche anno Microsoft spinge a mettere online sottoforma di servizio, cfr. Office365.
    Di pagerank o sticazzi quello che usano in google
    Non mi risulta che Google tragga profitto dalla vendita diretta del suo algoritmo.
    Di gmail
    Che è un servizio web.
    Di iOS
    Di MacOS
    Il modello di business di Apple è vendere hardware, non software. Almeno parte del software lo rilasciano serenamente, non tutti sanno che CUPS (componente ben noto a qualunque utente Linux con una stampante in casa) è oggi sviluppato principalmente da Apple.
    Di SAP (* in realtà si fa presto a dire SAP, ma mi fermo subito)
    Il cui modello di business è basato sulla verticalizzazione e sulla personalizzazione della sua soluzione.
    Del navigatore sticazzi dell'auto X
    Mercato che sta sparendo, cannibalizzato dagli smartphone. Gran parte dei progetti automotive sono basati su soluzioni opensource. Semmai poi si compete sulle mappe, e dunque sui dati, che sono un'altra cosa.
    Di un software bancario
    Che è sviluppato ad-hoc per il cliente.

    Di tutti gli esempi che hai portato, ben pochi fanno riferimento alla vendita di licenze software fine a sé stessa. Per molti il software è veicolo per vendere altro: consulenza, personalizzazione, hardware, servizi. Il mondo opensource è abituato da sempre a trarre profitto in modo parallelo dalle proprie creazioni, quello non-open ci si sta avvicinando. E sta lentamente capendo che, dopotutto, questa idea del condividere il codice sorgente non è così cattiva: si condivide l'onere dello sviluppo e si compete su competenze e risorse, ovvero su ciò che non può essere né piratato né facilmente riprodotto dalla concorrenza.

    Benvenuto nel 2017.
  • Re: Freeware o FreeSoftware?

    Ma A CHE TI SERVE avere il codice OS?
    A parte le librerie, PICCOLI pezzetti di codice, nessuno e' in grado di mettere le mani su milioni di linee di codice!

    Cosi' come saperlo leggere!

    Ed e' pure peggio di cosi!
    Il software non lo compri piu': lo AFFITTI!
    Cioe' lo paghi continuamente: non hai piu' il diritto di proprieta'!
    Ma non solo: NEMMENO i beni digitali sono piu' tuoi.

    Quindi si ritorna al discorso iniziale: sciocchezze/illusioni!

    L'economia di sta spostando dalla compra/vendita del software, alla compra/vendita dei dati, il che e' moooolto peggio!

    Alla faccia della privacy
  • Re: Freeware o FreeSoftware?

    Te lo spiego io a cosa serve il sorgente.
    A fare un altro prodotto, compatibile e migliore, venderlo e acquisire le quote di mercato.
    Ecco perché non si pubblicano i segreti industriali, gli algoritmi dei navigatori satellitare, delle centraline abs, perfino dei televisori e smartphone.


    Mi spiace informarvi che nel 99% dei casi acquistate una licenza Windows con ogni computer portatile, e stimo 90% per il resto.
    Nel 2017.

    Grande cautela quindi a farsi 'ubriacare' da idee molto lontane dalla realtà: sono prevalentemente bolle USA.
    Si pensi ad esempio al valore effettivo di WhatsApp.
    Zero.
    O d facebook.com. Qualche milione di dollari.
    Forse.
  • Re: Freeware o FreeSoftware?

    migliorabile ha scritto:


    Se essere coinvolto nello sviluppo delle PIU' RECENTI tecnologie, tecnologie che tu utilizzerai, forse, tra diversi anni, voglia dire non avere idea di come funziona il mondo oggi, allora forse hai ragione

    La percezione del mondo di un 20-enne e' quella di un neonato che lo guarda attraverso le sbarre della culla riuscendo a vedere il pavimento della cameretta e, al piu', quello che sta dietro la finestra.
    Ma dietro a quella finestra c'e' un intero universo, con montagne, pianeti e galassie, che il 20-nne non ha ancora le competenze per poter esplorare

    Quelle che tu chiami tecnologie, per la gente della mia generazione e' semplicemente minestra riscaldata:
    - non e' la tua generazione che ha connesso il mondo, ma la mia.
    - non e' la tua generazione che ha inventato i social network, ma la mia
    - non e' la tua generazione che ha inventato i linguaggi di programmazione, ma quella prima della mia

    Zuckenberg, Dorsey, Jobs, Bill Gates, idolatrati da voi giovani, NON SONO innovatori, sono stati/sono ottimi IMPRENDITORI, che hanno fatto i soldi, ma hanno solo rifatto cose che esistevano gia'. Fatte meglio ? Si, no, forse!

    L'elenco di personaggi che hai elencato non sono la storia dell'informatica: se hanno fortuna, saranno ricordati in qualche trafiletto a pie' di pagina in qualche libro che descrivera' la VERA storia dell'informatica, con l'elenco di quelli che hanno introdotto le VERE innovazioni.

    Il Reverse Engineering E' bagaglio culturale di ogni BUON programmatore, solo che il termine BUON per quelli della mia generazione, corrisponde ai VOSTRI super eroi.

    Poi possiamo andare nei dettagli di quello che tu chiami free-vattelapesca, ma alla fin fine, la questione e' semplice:

    - ci sara' si e no 1 progetto su 100.000 che emerge
    - quelli che emergono sono i lavori migliori, realizzati da persone/team con i contro-... Ma lo stipendio di questi signori, per pagarsi la pagnotta, arriva da altre vie, NON dalla pubblicazione del software: sono ricercatori, fanno parte di aziende che guadagna cariolate di soldi in altra maniera, forniscono consulenza, hanno la versione 'seria' a pagamento, .... ricevono donazioni da altre aziende per il banale motivo che a queste aziende serve esattamente quel software, e quindi li pagano per farlo evolvere in base alle neccessita' e per correggere i bug.

    Vabbe' qualcuno riceve anche la grazia da parte di quelli che hanno i soldi, ma questo qualcuno ha un livello di competenza tale per cui potrebbe trovare lavoro REMUNERATO all'istante.

    Anche la questione della curva di apprendimento esponenziale e' un'emerita scemenza: NON E' la quantita' incalcolabile di domande a cui si puo' dare una risposta (spesso pure sbagliata) semplicemente cercando con Google che permette di apprendere. Questa e' una conoscenza effimera, inconsistente: non la chiamerei nemmeno conoscenza, ma solo informazione.

    Saper fare copia/incolla non vuol dire saper programmare!

    La VERA conoscenza e' quando sei in grado di ottenere la risposta corretta con il solo ragionamento, la conoscenza di COME le cose dovrebbero funzionare e di quali siano gli effetti di ogni possibile malfunzionamento. In pratica: essere in grado di ENUNCIARE la risposta, non di trovarla con una query.
    Io sono un principiante, ma questa risposta andrebbe incorniciata e appesa in ogni aula scolastica.
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