Dilemma scelta di vita

di il
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Dilemma scelta di vita

Ciao a tutti ragazzi!!!

Sono arrivato ad un bivio della mia vita, e vorrei parlarne con qualcuno che non mi conosce, poichè la maggior parte delle persone che conosco e con cui ne ho parlato potrebbe in qualche modo essere "interessata" dal fatto che faccia una scelta piuttosto che un'altra. Vorrei quindi avere pareri da perfetti sconosciuti.

Ho 31 anni, ma la mia vita lavorativa è stata un pò particolare. Fino ai 27 anni ho "lavoricchiato", fino a quando ho deciso di iscrivermi alla facoltà di informatica per dare una svolta alla mia vita. Premetto che ho sempre avuto una passione per l'informatica, anche se non sono mai stato un nerd... Nel 2016 (a 27 anni) mi sono quindi iscritto alla facoltà di informatica ed alla fine dello scorso anno mi sono laureato. Nel frattempo, da circa 1 anno sono stato assunto da un'azienda di consulenza che mi ha "girato" ad un cliente che è una grossa multinazionale a livello globale.

Inizialmente ero entusiasta di questa nuova avventura,forse anche perchè il cliente è un colosso del settore e probabilmente questa cosa mi faceva sentire "orgoglioso".
Con il tempo, però, mi sono reso conto che le modalità di lavoro e la tipologia di progetti sui quali lavora il team di cui faccio parte non mi entusiasma per niente e non mi stimola, e da un pò di tempo ormai ho perso quasi ogni interesse per quello che faccio a lavoro ogni giorno.

Arrivo dunque al mio DILEMMA:

Tra un mese circa scade il mio contratto (a tempo determinato), e dovrei discutere del nuovo contratto con la mia azienda attuale. Mi sono già state dette tante belle parole sia dal cliente, soddisfatto del mio lavoro ed intenzionato a proseguire il rapporto, sia dalla mia azienda (che ha appunto ricevuto i complimenti dal cliente). Presumibilmente (a detta loro), mi proporranno un contratto a tempo indeterminato...
Volete sapere il paradosso? Tra me e me preferirei che non me lo rinnovassero!!!
Ormai sono certo che questo lavoro (inteso come lavoro specifico presso questo cliente, non come programmatore), non faccia per me. Tuttavia, rinunciare ad un posto (ed uno stipendio) fisso, con i tempi che corrono, non è una scelta semplice.
Avevo quindi deciso tra me e me che avrei accettato questo contratto, magari anche rinegoziando la parte economica, solo per usarlo come trampolino per trovare altro.

La svolta però è arrivata qualche settimana fa, quando una persona a me molto vicina, mi ha proposto di avviare insieme un progetto in proprio, la qual cosa richiederebbe il mio trasferimento nella città dove vive lui, nonchè ovviamente il mio "licenziamento" (che poi sarebbe un non rinnovo, visto che il contratto ha scadenza a breve).

Ora, se dovessi scegliere di pancia, me ne andrei oggi stesso per diversi motivi:

1) Il progetto che mi è stato proposto lo ritengo molto interessante, anche se non inerente al 100% all'ambito informatico (ma questo per me non è un problema)

2) E' da sempre che vorrei andarmene dalla mia città, e la città in cui dovrei andare mi piace molto. Inoltre potrei approfittare, almeno per i primi tempi, della sua ospitalità

3) Non avrei "capi" a cui dover dar conto, e se la cosa andasse bene, potrei raggiungere livelli che secondo me non raggiungerei mai nella carriera da programmatore dipendente

Di contro, pensando in modo razionale, mi dico che un'attività in proprio comporta sempre un elevato rischio di fallimento, e la mia paura è che, se le cose andassero male, non riuscirei a rientrare in carreggiata come programmatore, considerata la mia età e la mia poca esperienza lavorativa nel settore (1 anno).

Quindi, facendo un resoconto, personalmente mi licenzierei immediatamente per avviare questo nuovo progetto... quello che mi frena è la mia età, che magari potrebbe essere un problema se dovessi trovare nuovamente lavoro come dipendente tra 1 o 2 anni.

Ci tengo a precisare ancora che non ho alcun interesse a rimanere dove sono adesso, e lo farei solo per sfruttare un eventuale contratto indeterminato come trampolino per trovare altro. In ultimo, vi dico anche che guadagno circa 1300 euro netti al mese, per farvi capire che (almeno per come la vedo io), non ho nessuno stipendio da sogno per cui valga la pena restare (ovviamente tenendo conto di tutto quello che ho scritto sopra).

Vi chiedo solo di non banalizzare la cosa sul discorso "il posto fisso è sempre il posto fisso"... perchè la sto vivendo davvero male, non ci dormo la notte e questo lavoro sta diventando quasi una sofferenza.

Voi, NELLE MIE CONDIZIONI, cosa fareste? Qualcuno mi dice che questa laurea da la garanzia di non rimanere mai senza lavoro, e quindi anche tra 1 anno non avrei grosse difficoltà a trovare altro, considerando che il mio lavoro attuale non è una miniera d'oro.

Grazie a tutti per eventuali consigli/sostegni

3 Risposte

  • Re: Dilemma scelta di vita

    Puoi ben immaginare che NON C'E' ""LA RISPOSTA""

    E soprattutto NON SIAMO TE. Ogn'uno di noi ha fatto scelte che lo ha portato dove si trova ora.
    Ovviamente, facendo scelte diverse ora ci si troverebbe da un'altra parte, ma non sapremmo mai dove.

    Di sicuro
    3.1) Non avrei "capi" a cui dover dar conto, e se la cosa andasse bene, potrei raggiungere livelli che secondo me
    3.2) non raggiungerei mai nella carriera da programmatore dipendente
    3.1) AL CONTRARIO, di capi invece di uno ne avrai MOLTI: clienti, creditori, fornitori, bollette, fatture, ...
    3.2) molto probabile, ma NON certo al 100%

    Consiglio ZERO:

    FAI UNA SCELTA e

    1) accettane le conseguenze, qualunque esse siano,
    2) LAVORA per ottenere il miglior risultato possibile

    Andra bene? Andra male? Chi lo sa?
    Se va bene, bene. Se va male, e' esperienza per la prossima volta.

    Consiglio UNO:

    Non ti piace il lavoro? Cambialo.
    Se e' vero che devi essere professionale in modo che l'azienda sia contenta del tuo operato, e' anche vero che TU devi essere contento dell'azienda e del lavoro che fai.
    Ovviamente non esiste il lavoro perfetto, ogni lavoro ha i suoi pro ed i suoi contro, i suoi alti ed i suoi bassi. Ma ci devi passare 8 ore al giorno, 5giorni la settimana, per 42 settimane l'anno, NON qualche oretta ogni tanto.

    Anche qui c'e' una SCELTA da fare ed accetarne le conseguenze: rimanere a lavorare e cercare un'altro lavoro, oppure licenziarsi e ricominciare da zero, OPPURE ancora, mollare tutto e tentare la strada dell'imprenditore.

    Ci saranno conseguenze, ma uno non puo' sperare di prendere decisioni senza effetti collaterali. Sarebbe troppo facile

    Di sicuro:
    1) se uno fa quello che gli piace, lavora con entusiasmo e passione e non gli pesa lavorare 16 ore al giorno 7 giorni su 7
    2) il miglior modo per riuscire e' fare quello che piace con passione , lavorando 16 ore al giorno, 7 giorni su 7

  • Re: Dilemma scelta di vita

    Grazie mille per la risposta e per il tempo dedicatomi
    È chiaro che LA RISPOSTA non esiste è che nessun altro è me, ma non sai quanto mi sia utile in questo momento conoscere i pareri ed i consigli degli altri...
    Magari fossi più impulsivo avrei già buttato tutto all'aria per fare altro (che sostanzialmente è ciò che vorrei fare).

    Ora da una cosa passiamo all'altra
    Magari sapresti dirmi, per esperienza, quale difficoltà ci sarebbe a trovare un nuovo lavoro per un 32 enne con solo 1 anno di esperienza?
  • Re: Dilemma scelta di vita

    NON HA SENSO domandarsi ""quali difficolta' ci saranno?""

    Le difficolta' ESISTONO SEMPRE, di un tipo o dell'altro. QUALUNQUE DECISIONE porta con se difficolta' di qualche genere. ANCHE la NON DECISIONE E', a tutti gli effetti, UNA DECISIONE.

    Le difficolta' SI AFFRONTANO E SI RISOLVONO!

    GOTO consiglio ZERO: prendi una decisione, accettane le conseguenze, impegnati per ottenere il migliore risultato possibile.

    ""la fortuna aiuta gli audaci""

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