Consiglio professionale

di il
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Consiglio professionale

Buona sera a tutti,

visto che qui siete tutti del campo volevo porvi la mia situazione per avere da voi un consiglio professionale.

Sono un giovane tecnico informatico/programmatore (C# / ASP.NET / SQL Server) di 28 anni e lavoro da più di tre anni nella stessa azienda che non essendo prettamente tecnica non faccio il programmatore full time ma nei ritagli di tempo dopo la manutenzione del parco macchine aziendale (help desk etc). Il trattamento contrattuale direi che è ottimo rispetto a quello che ero abitatuato (stage, progetto etc): tempo indeterminato, quarto livello commercio con 14 mensilità (mi hanno prospettato a breve il terzo livello con relativo aumento economico), 1.600 € lordi mensili e buoni pasto. Ma come ogni posto di lavoro che si rispetti nulla è perfetto, non entro nel dettaglio, ed ogni tanto mi viene voglia di mollare tutto anche perché vorrei specializzarmi di più nella programmazione. Ora c'è la voce che fra poco qualcosa cambi e che si sviluppino di più i sistemi informativi e che mi sarà data l'opportunità di fare il programmatore per più tempo.

Intanto però sono stato contattato da qualche azienda per fare un colloquio di lavoro.

Premesso che il colloquio è solo l'inizio, e che potrebbero finire tutti in una nuvola di vapore, voi cosa mi consigliereste? Rimanere dove sono ora e vedere come si evolvono le cose oppure di provare altre strade?

Il mio timore è che magari in futuro non mi si presentino offerte di lavoro come quelle che mi si prospettano ora.

Grazie a tutti per i consigli.

11 Risposte

  • Re: Consiglio professionale

    E' veramente difficile risponderti.

    Ti direi (ma non è detto che sia la migliore risposta) di tenerti stretto quello che hai a meno di non avere assicurazioni da un altro datore di lavoro nero su bianco per un lavoro e un trattamento migliore.

    Se devi cambiare non ti fidare di promesse a parole. Altrimenti stai dove sei e fatti valere.
  • Re: Consiglio professionale

    Primo: i collocqui si fanno, sempre. Non si sa mai.

    Secondo: di lavoro come informatico c'e' in abbondanza. Il problema e' che vogliono super esperti a prezzi da neodiplomato (diplomato, non laureato).

    Tu rietri abbondantemente come eta' e come salario all'interno del profilo ricercato nel 99% dei casi.

    Per il resto, al collocquio non barare troppo, dimostra buona volonta', raccontando che hai letto questo e quello (anche se per letto in realta' ti e' capitato di leggere un trafiletto da qualche parte ), e il 75% del lavoro e' fatto. Non e' necessario andare nel dettaglio e comunque puoi sempre dire che essendo un argomento non utilizzato sul posto di lavoro, non hai avuto occasione di approfondirlo.

    Considera che per diventare operativi, qualunque sia l'azienda e qualunque siano le competenze, servono 6/12 mesi. Un po' meno solo se facevi lo stesso esatto lavoro fino al giorno prima.

    Poi, se e' vero che al collocquio l'azienda valuta te, e' anche vero che tu devi valutare l'azienda.

    Parti sempre dalla banale considerazione che tu il lavoro c'e' l'hai, e che sono stati loro a chiamarti, anche se hai inviato il cv. Quindi che ti prendano oppure no, di sicuro non peggiori la tua situazione.

    Se l'azienda non ti convince, lascia perdere.
    Se l'ambientazione non ti convince, lascia perdere.
    Se le persone con cui parlerai non ti convincono, lascia perdere.
    Se il lavoro che ti propongono non ti convince, lascia perdere.

    Ricorda che se e' vero che tu vuoi fare buona impressione a loro, e' anche vero che loro cercheranno in tutti i modi di non far trapelare le loro magagne, di incensare la loro azienda, il loro lavoro, ecc ...

    Ultimo consiglio, evita di parlare di soldi: concettualmente a te i soldi non interessano a te interessa il lavoro. Stop. Certo che se cambi, cambi per un deciso miglioramento globale, non per degli spiccioli

    Auguri
  • Re: Consiglio professionale

    Buongiorno,

    grazie a tutti per i consigli.

    Sì, intanto i colloqui li farò e continuo ad essere contattato per altri. Che sia mai che mi facciano un'offerta che non posso rifiutare.

    Non dico che la mia situazione lavorativa non vada bene. Ma il fatto è che ho il timore di ritrovarmi a 35/40 anni ancora a riparare computer, con tutto il rispetto per chi lo fa.

    La mia ragazza dice che per lei è inconcepibile voler lasciare un lavoro come il mio perché dalle sue parti, provincia di Frosinone, non lo riescono neanche ad immaginare un contratto come il mio. Ecco, anche la mia situazione privata influisce sulle mie decisioni perché la mia ragazza si è trasferita nella mia città ed al momento è a carico mio. Meno male che c'è la casa di proprietà della mia famiglia che ci permette di vivere bene anche con solo uno stipendio.

    Comunque, tornando sul discorso del lavoro, a me interessa molto la possibilità di crescita professionale perché sotto questo punto di vista mi sento indietro e qui per il momento non ne ho avuta molta se non per le sole problematiche dell'azienda. Gli applicativi che ho sviluppato praticamente seguono la regola del "basta che funzioni" perché le priorità cambiano da un giorno un altro e non si ha mai il tempo di far le cose per bene, non è neanche raro che alcuni svuluppi vengano abbandonati del tutto per vari motivi.
    I soldi sono relativi o meglio una necessità vista la persona a carica. L'ho sempre detto che se fossi single punterei all'estero.
  • Re: Consiglio professionale

    Ciao,
    il consiglio che posso darti è di tenerti sempre aggiornato con la tecnologia...
    il campo informatico è in costante evoluzione, ma le basi sono sempre quelle.
    se sai programmare bene non ci vuole tanto ad adattarsi.
    in particolare prova a cimentarti con un database e piccole applicazioni, queste sono cose che difficilmente 'passano di moda'.
    se ti presenti a un colloquio che sai mettere le mani nelle procedure db o scrivere un algoritmo 6 sicuramente 1 passo avanti!
  • Re: Consiglio professionale

    Ma il fatto è che ho il timore di ritrovarmi a 35/40 anni ancora a riparare computer, con tutto il rispetto per chi lo fa.
    Tranquillo tra 10 anni dubito che ci saranno ancora pc desktop da riparare e anche i parchi macchine della sale server saranno ridotti (la virtualizzazione e i servizi cloud hanno il vento in poppa)

    Inoltre per come sta andando il mercato in Italia a 40 anni a prescindere da quanto sei bravo come programmatore le aziende continueranno a preferire gli under 30.
    Dovrai proporti con altro profilo: analista, project manager, ...

    Detto questo tutto dipende dalla tua propensione al rischio.
    Devi chederti:
    "Se cambio azienda per un lavoro più entusiasmante e dopo 1 anno mi lasciano a casa come la prendo? sono capace di rimettermi velocemente in gioco? posso permettermi di restare anche diversi mesi senza lavoro, tempo di trovarne un altro? Se non trovo lavoro dove abito sono disposto a trasferirmi?"
  • Re: Consiglio professionale

    Concordo pienamente con Toki...
    la differenza tra un 40enne programmatore e un giovane nn stà nel saper fare ma nella sicurezza che può darti (un cliente andrà mai a commisionare un nuovo progetto da un neo laureato o che da poco lavora?!).
    cmq inizia a mettere mano in un db...è + facile che programmare e serve sempre...
  • Re: Consiglio professionale

    elle0087 ha scritto:


    ciao,
    il consiglio che posso darti è di tenerti sempre aggiornato con la tecnologia...
    il campo informatico è in costante evoluzione, ma le basi sono sempre quelle.
    se sai programmare bene non ci vuole tanto ad adattarsi.
    in particolare prova a cimentarti con un database e piccole applicazioni, queste sono cose che difficilmente 'passano di moda'.
    se ti presenti a un colloquio che sai mettere le mani nelle procedure db o scrivere un algoritmo 6 sicuramente 1 passo avanti!
    Già, è vero, da quando lavoro non mi sono aggiornato molto.
    La realtà lavorativa non è molto stimolante nel campo della programmazione ed il tempo libero. è sempre meno.
    Beh, un database riesco anche a gestirlo.
    Praticamente tutti gli applicativi che ho sviluppato hanno sotto un database.

    Toki ha scritto:


    Ma il fatto è che ho il timore di ritrovarmi a 35/40 anni ancora a riparare computer, con tutto il rispetto per chi lo fa.
    Tranquillo tra 10 anni dubito che ci saranno ancora pc desktop da riparare e anche i parchi macchine della sale server saranno ridotti (la virtualizzazione e i servizi cloud hanno il vento in poppa)

    Inoltre per come sta andando il mercato in Italia a 40 anni a prescindere da quanto sei bravo come programmatore le aziende continueranno a preferire gli under 30.
    Dovrai proporti con altro profilo: analista, project manager, ...

    Detto questo tutto dipende dalla tua propensione al rischio.
    Devi chederti:
    "Se cambio azienda per un lavoro più entusiasmante e dopo 1 anno mi lasciano a casa come la prendo? sono capace di rimettermi velocemente in gioco? posso permettermi di restare anche diversi mesi senza lavoro, tempo di trovarne un altro? Se non trovo lavoro dove abito sono disposto a trasferirmi?"
    Bene, allora se fra dieci anni l'azienda dove lavoro ora dovesse fallire non riuscirei più a trovare lavoro nell'informatica.
    Ma questo vale anche per i client? Tutti virtualizzati ed accesso da thin client?

    Di mio penso di avere una propensione al rischio abbastanza alta o comunque una propensione alla ricerca di cose nuove. Pensate che il primo pensiero che mi è balzato in testa al rinnovo del contratto a tempo indeterminato è stato: "Embé, e ora che si fa?". Per un periodo ho anche spulciato offerte di lavoro all'estero.

    E' che ora non posso correre tanti rischi ma comunque una stabilità economica ce l'avrei anche se rimanessi senza lavoro.
    Quante volte ho pensato di andarmene perché mi sono rotto...

    elle0087 ha scritto:


    concordo pienamente con Toki...
    la differenza tra un 40enne programmatore e un giovane nn stà nel saper fare ma nella sicurezza che può darti (un cliente andrà mai a commisionare un nuovo progetto da un neo laureato o che da poco lavora?!).
    cmq inizia a mettere mano in un db...è + facile che programmare e serve sempre...
    Capisco, attualmente anche questa è una delle mie preoccupazioni perché a 40 anni ho paura di poter dare solo la stessa sicurezza che do ora...
  • Re: Consiglio professionale

    Ma questo vale anche per i client? Tutti virtualizzati ed accesso da thin client?
    Bene appuntamento su questo 3d tra 10 anni esatti (sono ammesse connessioni da realtà alternative per chi non fosse più dei nostri ) e poi vediamo quanti pc desktop ci saranno da riparare o quante tipologie di client saranno riparabili o aggiornabili dal punto di vista harware.
  • Re: Consiglio professionale

    Ehi!

    Ne approfitto per riesumare questo mio thread perché ho una novità: Dopo qualche mese di colloqui ho ricavato una quasi concreta offerta. Un'azienda di consulenza mi ha proposto un lavoro a Pisa con un aumento di 2.000 € lordi all'anno (in pratica 100 € netti al mese) ma penso con una mensilità in meno. Che ne dite? Come si vive a Pisa?

    Ah beh comunque io spero tanto che si virtualizzino i client. E' quello che intanto sto cercando di fare a casa.
  • Re: Consiglio professionale

    Facendo un paio di conti su 12 mensilità sarebbero comunque 100 € in più al mese. Però dovrò per forza munirmi di macchina.
  • Re: Consiglio professionale

    Mi par giusto dar qualche aggiornamento.

    Alla fine si è liberato un posto nella mia città e quindi mi hanno assunto con le stesse condizioni economiche senza dovermi trasferire e questa è stata di certo una gran cosa dal punto di vista economico! Certo, anche cambiar aria non sarebbe stato male.

    Ora faccio il programmatore a tempo pieno e lavorando con colleghi con ampia esperienza credo di aver fatto passi da gigante e mi ritengo molto soddisfatto dei miei progressi.

    Beh Toki, mi sa che per la tua profezia non occorrono neanche 10 anni...

    P.S.: La mia ex azienda mi ha pure ricontattato per propormi un posto come responsabile tecnico all'estero per mettere su un CED a Shangai, ma sinceramente non fidandomi molto del loro modo di lavorare non ho potuto che rifiutare.
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