elle0087 ha scritto:
ciao,
il consiglio che posso darti è di tenerti sempre aggiornato con la tecnologia...
il campo informatico è in costante evoluzione, ma le basi sono sempre quelle.
se sai programmare bene non ci vuole tanto ad adattarsi.
in particolare prova a cimentarti con un database e piccole applicazioni, queste sono cose che difficilmente 'passano di moda'.
se ti presenti a un colloquio che sai mettere le mani nelle procedure db o scrivere un algoritmo 6 sicuramente 1 passo avanti!
Già, è vero, da quando lavoro non mi sono aggiornato molto.
La realtà lavorativa non è molto stimolante nel campo della programmazione ed il tempo libero. è sempre meno.
Beh, un database riesco anche a gestirlo.
Praticamente tutti gli applicativi che ho sviluppato hanno sotto un database.
Toki ha scritto:
Ma il fatto è che ho il timore di ritrovarmi a 35/40 anni ancora a riparare computer, con tutto il rispetto per chi lo fa.
Tranquillo tra 10 anni dubito che ci saranno ancora pc desktop da riparare e anche i parchi macchine della sale server saranno ridotti (la virtualizzazione e i servizi cloud hanno il vento in poppa)
Inoltre per come sta andando il mercato in Italia a 40 anni a prescindere da quanto sei bravo come programmatore le aziende continueranno a preferire gli under 30.
Dovrai proporti con altro profilo: analista, project manager, ...
Detto questo tutto dipende dalla tua propensione al rischio.
Devi chederti:
"Se cambio azienda per un lavoro più entusiasmante e dopo 1 anno mi lasciano a casa come la prendo? sono capace di rimettermi velocemente in gioco? posso permettermi di restare anche diversi mesi senza lavoro, tempo di trovarne un altro? Se non trovo lavoro dove abito sono disposto a trasferirmi?"
Bene, allora se fra dieci anni l'azienda dove lavoro ora dovesse fallire non riuscirei più a trovare lavoro nell'informatica.
Ma questo vale anche per i client? Tutti virtualizzati ed accesso da thin client?
Di mio penso di avere una propensione al rischio abbastanza alta o comunque una propensione alla ricerca di cose nuove. Pensate che il primo pensiero che mi è balzato in testa al rinnovo del contratto a tempo indeterminato è stato: "Embé, e ora che si fa?". Per un periodo ho anche spulciato offerte di lavoro all'estero.
E' che ora non posso correre tanti rischi ma comunque una stabilità economica ce l'avrei anche se rimanessi senza lavoro.
Quante volte ho pensato di andarmene perché mi sono rotto...
elle0087 ha scritto:
concordo pienamente con Toki...
la differenza tra un 40enne programmatore e un giovane nn stà nel saper fare ma nella sicurezza che può darti (un cliente andrà mai a commisionare un nuovo progetto da un neo laureato o che da poco lavora?!).
cmq inizia a mettere mano in un db...è + facile che programmare e serve sempre...
Capisco, attualmente anche questa è una delle mie preoccupazioni perché a 40 anni ho paura di poter dare solo la stessa sicurezza che do ora...