FabioBuono ha scritto:
Cioè mi spiego, la scienza della computabilita, della complessità computazionale e della complessità algoritmica (che non sono la stessa cosa), e anche la teoria dei linguaggi sono indipendenti dalla macchina sottostante.
Il fatto che esista una nozione semantica di paradigma di programmazione è indipendente, matematicamente parlando dal fatto che verrà poi quel programma implementato o meno da un qualche hardware. E il modello di von Neumann è solo un modello fisico, che poco ha a che fare con l'aspetto relativo al concetto di paradigma di linguaggio di programmazione, al massimo si lega al concetto di paradigma di implementazione di un modello di computazione.
E' il classico blablabla che trovi nei libri, tutto vero, tutto inutile.
Possiamo anche definire il nuovo linguaggio di programmazione: italiano.
E il nuovo elaboratore: uomo.
Cosa ci impedisce di farlo?
Sono le solite 4 banalità che (ai miei tempi) si studiavano in MTI, oggi non so come siano organizzati.
La "versione breve" è che troverai 100000000000000000000000000000 modi diversi, ognuno più fico dell'altro, per fare le stesse cose.
Ovviamente la "figherrezza" o "figherrità" sarà massima, per ognuno che propone la propria.
Mostrando pregi e difetti (il mio è più lungo del tuo eccetera).
Poi vai a vedere in concreto cosa accade, e tralasciando i computer analogici (che esistono), quelli quantistici (che non esistono, nonostante quello che si immagina chi "lurka" 4 cavolatelle su internet), arrivi a quelli "canonici" PIU' i biologici.
Col mio "superficometododicotturadeitortellini", cosa ottengo? Tortellini cotti.
Esattamente come col "tuometodovergognoso". Sempre tortellini cotti, più o meno bene.
Ma non otterrai lasagne.
Puoi ottenere lasagne, banalmente, con il MIO paradigma di programmazione (l'italiano) e il MIO elaboratore (il cuoco).
Come vedi il mondo è un pochino "più ampio" di come lo si vuol dipingere