Uno che esce con un 100 e' sempre meglio di uno che esce con il 60: NON per il voto, ma visto che il selezionatore non ti puo' conoscere, l'unica cosa che puo' valutare e' come ti sei comportato all'univ.
E' pressochè irrilevante, in realtà.
Per vari motivi
1) c'è sempre il bias dell'ateneo. qualsiasi cosa "non padana" (cioè grosso modo sotto l'umbria) è ontologicamente ritenuta facile e di manica larghissima, quindi 110 e lode in un'università dal centro in giù è considerata "rubata" (non sto dicendo che sia vero, bensì che si ritenga venga conferita a tutti, o quasi)
2) pressochè a nessuno interessa il voto finale (se non per i concorsi pubblici). tralasciando quelli davvero bassi (<80) gli altri non è che siano tenuti in particolare considerazione, perchè si sa benissimo che... bisognerà partire da zero o quasi
3) ma le aziende prendono a lavorare solo ragazzi che sono preparati nel loro ambito, oppure i ragazzi che vengono assunti imparano nel momento che vengono assunti?Dipende da quale azienda.
Se fai un'intervista per Google, Facebook, M$, Oracle eccetera (o meglio diciamo tra le 5 e le 7) si presuppone che tu non abbia nulla da imparare, anzi che sia (almeno) al livello dei migliori docenti universitari (in realtà nettamente migliore: preparazione uguale ma talento maggiore).
Riguardo ad "aziendine" italiane (praticamente tutte <500 dipendenti, e pochissime tra 100 e 500) vige la regola generale sopra espressa.
Il neoassunto non saprà fare praticamente nulla e sarà una "palla al piede" per mesi, se non anni, indipendentemente da ogni circostanza (=> questo non implica che sia tonto, solo che non abbia studiato nulla di utilizzabile nel mondo degli affari, o quasi).
C'è quindi una "tolleranza" nettamente maggiore (in Italia): ti assumeranno (* meglio sarai in prova come apprendista fino - se non sbaglio - a 29 anni o qualcosa del genere) "per scommessa".
Negli USA (mi riferisco a codesto ambito, perchè quel mercato conosco, so pochissimo del "mondo" europeo) la tolleranza è praticamente zero. Se hai 1, 2, 10, 100 lauree, 1, 2, 100 dottorati non interessa a nessuno, ma solo e solamente se saprai rispondere alle "interviste", dimostrando in concreto e non in maniera teorica o ipotetica le tue competenze.