Ciao. Come si diventa programmatori?

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Ciao. Come si diventa programmatori?

Ciao. Come si diventa programmatori? Mi chiamo Gabriele, ho ventisei anni e fino a ieri avevo un negozio di infanzia. Leggendo in giro per creare una nuova vita, ho notato che tra i lavori più richiesti c'è il programmatore. A volte leggo che c'è bisogno di una laurea in informatica, altre che basta sapere ciò che si fa. So che esistono tantissimi linguaggi e che forse la mia domanda è un po' troppo generica, ma ad oggi per me un conto è mettere in cantiere un corso con certificazione finale, un altro è un corso accademico di cinque anni. Grazie

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  • Re: Ciao. Come si diventa programmatori?

    Come per tutti i lavori, puoi fare cose banali o puoi fare cose complicate.

    Per le cose complicate, come per tutti i lavori, ci vuole tanto studio, tanta dedizione, e tanti anni

    Per le cose banali, basta (relativamente) poco.

    E questa e' la parte facile.

    La parte difficile e' che i settori in cui viene usata l'informatica sono innumerevoli.

    Per ogn'uno servono competenze specifiche.

    Per acquisisre le competenze specifiche, servono anni (al limite, SOLO un anno, ma MOOOOOLTO al limite)

    Ma, in ogni caso, serve un bagaglio culturale di base FONDAMENTALE.

    Per acquisire questo bagaglio FONDAMENTALE, si ritorna al discorso dello studio, dei corsi, delle certificazioni, ecc ...

    Programmare e' COMPLICATO. Anche nel fare le cose semplici.

    Immagina di fare lo scultore o il pittore: la difficolta' e' simile.

    Devi imparare ad usare gli strumenti, devi imparare come si fanno certe cose, e solo dopo, puoi ingegnarti a fare qualcosa di nuovo.

    Anche solo aggiustare qualcosa che esiste gia' richiede una buona dose di competenza, perche' devi capire che cosa non funziona, e sapere come metterci le mani senza rompere niente altro.

    Quindi, se vuoi proporti come programmatore, immagina di dedicare UN ANNO (8 ore al giorno 5 giorni alla settimana, escluse le ferie) SOLO per acquisire i rudimenti.
  • Re: Ciao. Come si diventa programmatori?

    Grazie per la risposta. Non pensavo programmare fosse una cosa semplice e non ho cambiato idea. Non mi spaventa il duro lavoro. Non mi spaventa lo studio matto e disperatissimo. Immaginavo ci volesse del tempo per padroneggiare la materia. Mi sto guardando in giro e leggo molto di questo lavoro, ma non ho ben chiaro il percorso formativo. Ho ancora domande come: è fondamentale la laurea in informatica? Nel senso che senza laurea non si può fare i medici, anche se si è bravissimi. Vale la stessa cosa per i programmatori? Se non è così, da dove si parte? Ho delle difficoltà nel delineare una linea guida. Faccio un esempio: si parte da C, poi C++, poi PHP, etc? So che esistono tanti linguaggi, ma c'è un ordine? C'è un percorso comune? Ad esempio, se voglio fare il pilota di rally prima devo prendere la patente. Si può fare tutto da autodidatti? I corsi sono fondamentali? Le certificazioni servono a qualcosa? Oppure se si dimostra di sapere il fatto proprio si trova lavoro lo stesso? Spero di non essere stato troppo confusionario.
  • Re: Ciao. Come si diventa programmatori?

    Non serve nessun titolo di studio.
    Non ci sono ordini nè percorsi comuni.
    Puoi fare anche tutto da autodidatta.
    Le certificazioni servono, ma quelle difficili (e che richiedono preparazione >> di quella universitaria)

    Ma soprattutto: sei conscio che il programmatore viene inquadrato come un operaio, tipicamente con lo stesso contratto (no, non sto scherzando, è il contratto dei metalmeccanici, quello dei commessi in certi casi), e che quindi il rapporto stipendio\fatica tenderà inesorabilmente a eps?
  • Re: Ciao. Come si diventa programmatori?

    Non sono informato riguardo all'inquadramento nel mondo del lavoro. Ma anche un semplice stipendio in questo momento mi sembra un'oasi nel deserto. Ho fatto il liceo classico, dopo lettere, l'insegnamento è paralizzato, per non stare a casa ho aperto un'attività ed è finita nel peggiore dei modi. Sono pieno di debiti e di rate mensili, vivo a Bari e non c'è alcun tipo di lavoro, ma non per modo di dire, nulla. C'è solo una possibilità: garanzia giovani. Cioè tirocinio formativo pagato 300 euro al mese dall'INPS. Ma c'è un problema: ho la posizione INPS aperta e quindi non posso fare tirocinio. A parte questo, c'è il nulla e c'è la fila per fare il nulla. Sono molto propenso ad andare all'estero a fare il povero a Londra, in cerca di fortuna. Per molti il programmatore è il lavoro del futuro: se ci sono possibilità mangio patate e cipolla per dieci anni ma alla fine raggiungo qualcosa. Ora, come dicevo prima, non mi spaventa il duro lavoro e lo studio pesante, né, a questo punto, una retribuzione che sia in linea con altre figure magari meno qualificate. Non ho alcuna qualifica spendibile sul mondo del lavoro, ho sbagliato molti anni fa a seguire il consiglio di famiglia di frequentare il classico e di lì la strada per una facoltà umanistica era quasi segnata. So solo fare il venditore e, a quanto pare, nemmeno troppo bene. Ora devo ricominciare una nuova vita e vorrei farlo dopo aver vagliato alcune possibilità. Chiedo scusa per questo sfogo, ma vorrei solo far capire che non mi aspetto nulla dal cielo o in maniera semplice. Immaginavo che si studiasse tanto e che la paga non fosse altissima.
  • Re: Ciao. Come si diventa programmatori?

    Bhè francamente con una formazione tendente a zero, e un'autodidattica pure modesta, non sceglierei quella strada.
    Purtroppo duro lavoro e studio pesante non serve a nulla, per aspirare a buone posizioni nell'informatica.
    Temo quindi difficilmente potrai concretizzare la tua aspirazione
  • Re: Ciao. Come si diventa programmatori?

    Accetta un saggio consiglio: lascia perdere l'informatica e chi vaneggia di "professioni del futuro". L'evoluzione dell'informatica mainstream, specialmente in un paese arretrato e periferico come l'Italia, è tale che il programmatore "di base" con tanto di "laurea breve" è destinato unicamente a divenire il servo della gleba del futuro. L'informatica era il "mestiere del futuro" negli anni Settanta e Ottanta del secolo scorso, chi oggi ripete simili asserzioni arriva con appena un tentennio di ritardo, totalmente fuori tempo massimo.

    Suggerisco di investire invece il tuo tempo e le tue energie in uno dei mestieri che, statistiche alla mano, ti garantiscono la massima continuità, notevoli soddisfazioni e una retribuzione a livelli decisamente elevati: il saldatore qualificato. Anche senza spostarti troppo dalla Puglia (cantieri navali, edilizia, meccanica pesante, piping).

    Con pochi mesi di studio e di pratica continua raggiungerai un livello ampiamente sufficiente per le prime assunzioni, che ti porteranno a padroneggiare il mestiere in pochi anni, se hai manualità, occhio, flessibilità e buona volontà. Saldatori, idraulici, montatori, cuochi e pasticceri guadagnano cifre di tutto rispetto e trovano impiego con estrema facilità. Perfino in Italia. Provare per credere.
  • Re: Ciao. Come si diventa programmatori?

    @MAW non esagera

    Ma, insomma, se ad uno piace l'idea di programmare, e' un lavoro come un'altro.

    Per quanto riguarda il percorso di studio, ti posso dare alcune indicazioni di massima.

    ASSIOMA: il linguaggio di programmazione e' SOLO UNA PICCOLA parte delle conoscenze che un programmatore deve conoscere.

    Facendo un paragone con una lingua parlata, ad esempio l'Italiano, il linguaggio di programmazione e' la grammatica.
    Le librerie di funzioni che uno deve usare per scrivere il programma, il vocabolario.

    Ora conoscere grammatica e vocabolario non implica automaticamente sapere parlare in italiano, essere uno scrittore di libri gialli, di poesie o di storia/matematica/...
    Per questi ultimi serve una competenza specifica che deve essere tradotta opportunamente in Italiano.

    Lo stesso discorso vale per il linguaggio di programmazione: questo e' SOLO lo strumento che serve per dire al computer che cosa deve fare.
    Ma che cosa deve fare il computer lo devi avere chiaro in testa tu.

    Parte prima: per quato riguarda i linguaggi di programmazione, la questione e' abbastanza complicata.

    Si possono fare alcune classificazioni di massima:

    1) linguaggio compilato vs interpretato: il primo e' generalmente molto piu' efficiente del secondo, anche se oggi ci sono i cosidetti Just In Time Compiler che, partendo da un linguaggio interpretato, compilano al volo pezzi di codice per rendere l'esecuzione piu' efficiente.

    2) linguaggi con gestione manuale della memoria vs gestione automatica: la gestione della memoria usata da un programma e' sempre stato una brutta bestia, sopprattutto quando veniva data in mano a bamboccioni che di programmazione non ci capivano un'accidente. A fronte di questo problema, MA ANCHE a fronte di un'effettivo miglioramento nelle performance di un'applicazione, tutti i linguaggi moderni sono stati progettati con la gestione della memoria automatica. Ovviamente questa soluzione non e' la panacea di tutti i mali, ma di sicuro risolve il 95% delle stupidaggini scritte dal programmatore medio.

    3) linguaggi non tipati vs linguaggi con il supporto dei tipi: in un linguaggio con il supporto dei tipi di dati, ogni variabile ha un tipo e puo' ricevere SOLO valoro di quel tipo. Questo, insieme al fatto che in generale queti linguaggi sono compilati, permette di identificare le castronate scritte dal programmatore medio direttamente in fase di compilazione, e NON in fase di esecuzione. Il problema di scoprire l'errore in fase di esecuzione del programma e' che potrebbe capitare che quell'errore non capita fino a quando non si consegna il lavoro al cliente il quale, appena lancia il programma, gli si schianta in faccia

    I linguaggi senza una gestione dei tipi sono generalmente linguaggi interpretati, ma permettono di scrivere delle cavolate che potrebbe essere decisamente complicate scoprire.

    Secondo alcuni (a mio avviso assolutamente incompetenti), questi tipi di linguaggi sono piu' facili da imparare, nel senso che si imparano in meno tempo. Assolutamente vero, ma e' anche altrettanto vero che non c'e' nessuno che dice al programmatore alle prime armi: guarda bamboccione, che hai scritto una castronata immane!!! Con la conseguente nascita e proliferazione dei bamboccioni

    E questa e' la prima parte della storia.

    Parte seconda: attualmente, la maggior parte dei lavori in campo informatico hanno a che fare con il Web.

    Un'applicazione Web e' formata da DUE parti:

    1) la parte SERVER, cioe' il software che gestisce il portale e che consegna le pagine HTML al browser Internet che usi anche in questo momento

    2) la parte CLIENT, cioe' la pagina HTML ricevuta dal tuo browser e con cui interagisci.

    FIno a qualche anno fa, la generazione della pagina e buona parte della sua gestione, veniva fatta lato SERVER con linguaggi quali PHP, Java, C# (ce ne sono anche altri, ma mi fermo a quelli piu' conosciuti).

    Solo una piccola parte della gestione della pagina veniva fatta direttamente lato CLIENT, mediante JavaScript.

    Ultimamente (e direi finalmente), i due mondi si stanno separando in modo molto deciso: la potenza dei computer, assieme all'interprete JavaScript, integrato in ogni browser Internet (IExplor, Edge, Firefox, Opera, Safari, ...) sempre piu' efficiente ha fatto si che l'applicazione CLIENT puo' essere realizzata TOTALMENTE lato client in HTML+CSS+JavaScript.
    Mentre il SERVER si sta' riducendo ad un semplice fornitore di FILE o di risultati di un'elaborazione, in un formato standard chiamato JSON.

    Le applicazioni scritte in questo modo sono dette SPA - Single Page Application.

    Ovviamente nemmeno questo approccio e' e sara' la panacea di tutti i mali.

    Continueranno ad esistere (anche perche' ci sono decenni di sviluppo alle spalle) applicazioni scritte mescolando in modo orribilante i due lati del cielo


    Conclusione: quindi per poter acceder al lavoro di programmatore, al giorno d'oggi devi avere un po' di competenze per poter intervenire su ENTRAMBI i fronti (CLIENT e SERVER).

    La fortua vuole, come dicevo prima, che, almeno inizialmente, puoi mantenere TOTALMENTE separati i due mondi.

    Quindi, lato CLIENT devi studiare HTML, CSS, JavaScript e qualche libreria di uso praticamente FONDAMENTALE come jQuery, Bootstrap e Backbone. Poi potrai passare a AngularJS e ReactJS.

    Nota: JavaScript e' un linguaggi INTERPRETATO NON TIPATO, CON GESTIONE AUTOMATICA DELLA MEMORIA, con pro (pochi) e contro (decisamente tanti) che questo comporta.
    Ma de facto e' il linguaggio del Web (NON ESISTONO alternative)

    Invece lato SERVER, ci sono DUE piattaforme che vanno per la maggiore:

    1) Java, e il suo framework (J2SE, J2EE) di Oracle (nato Sun Microsystem), e, a pari merito
    2) C# e il framework .NET (leggi dot NET, il punto non e' a caso ) di Microsoft.

    Cosa buona di questi framework e' che sono general puprose, cioe' ci puoi scrivere applicazioni Web, giochi, programmi di musica, ecc... Qualunque cosa.

    Con quale dei due iniziare?

    Taglio la testa al toro: Java.

    Non perche' C#/.NET non sia valido, ma perche' Java e' un framework decisamente meglio progettato, piu' coerente, e' multipiattaforma (funziona allo stesso identico modo sotto Windows, Linux, Mac OSX) e a me piace decisamente di piu' (pur conoscendo molto bene anche .NET !!!)

    Nota: sia C# che Java sono linguaggi COMPILATI, TIPATI, CON GESTIONE AUTOMATICA DELLA MEMORIA

    I grandi esclusi

    Ho escluso alcuni linguaggi di programmazione per i motivi che sto' per indicare.

    C: il linguaggio C e' un linguaggio datato, con cui e' possile fare solo programmazione procedurale, al contrario di tutti gli altri con cui si fa programmazione ad oggetti (il paradigma di programmazione che va per la maggiore al momento, MA NON l'UNICO che un buon programmatore deve conoscere). Inoltre ha la gestione MANUALE della memoria

    C++: il C++ e' un SIGNOR linguaggi di programmazione, ma decisamente complesso. E' ad oggetti, compilato, tipato, ma necessita della gestione manuale della memoria. Ci sono N-mila trucchi per semplificare la vita al programmatore in tal senso, ma in ogni caso richiede una precisa e profonda conoscenza delle tecniche di programmazione. Personalmente, visto le alternative decisamente piu' abbordabili, lo sconsiglio.

    PHP: e' un linguaggio nato SPECIFICATAMENTE per applicazioni WEB realizzate in quel modo orrendo ed ibrido che dicevo prima. E' INTERPRETATO, NON TIPATO, CON GESTIONE AUTOMATICA DELLA MEMORIA. Inoltre l'applicazione deve NECCESSARIAMENTE essere una pagina Web, anche su uno volesse scrivere semplicemente "Ciao Mondo" (in inglese "Hello World" su console!
    Inutile, per uno che si avvicina alla programmazione per la prima volta.

    Python: e' un linguaggio INTERPRETATO, NON TIPATO, CON GESTIONE AUTOMATICA DELLA MEMORIA, con una sitassi abbastanza strana. Inizialmente non mi piaceva, ma avendoci dovuto avere a che fare per forza, assieme ad un OTTIMO IDE, sono riuscito a digerirlo. E' un linguaggio ad oggetti, con cui e' possibile fare anche programmazione procedurale.
    Viene usato fondamentalmente in ambito scientifico per la realizzazione di script.
    Praticamente sconosciuto nel mondo commerciale.
    Minimamente accettabile per un uso casalingo e per divertimento, inutilizzabile per applicazioni complesse.

    Poi ci sono N-mila altri linguaggi (Ruby, ...) ma al momento non vale la pena prenderli in considerazione.

    Note finali: come dicevo, questa e' solo la parte SEMPLICE della questione.

    Al giorno d'oggi, alcune conoscenze SONO OBBLIGATORIE per poter sviluppare software.

    Al minimo:

    1) che cosa e' e come funzione un database relazionae ed il relativo linguaggio di interrogazione SQL (Structured Query Language)

    2) programmazione parallela/concorrente: il piu' banale dei PC attualmente ha 2 core. I server professionali ne hanno anche 64.
    Il che vuol dire che scrivere un'applicazione monothread, alla maniera degli anni 60, sfrutta 1/100 delle possibilita' dell'hardware

    3) protocolli di rete. Il WEB si basa al 200% sul concetto di rete e relativi protocolli di comunicazione. Al minimo HTTP (l'infrastruttura base del WEB), FTP (trasferimento file), SMTP (invio posta), POP3 (ricezione posta) sono quelli piu' conosciuti

    4) programmazione ad eventi: tutte le interfacce utente, ed anche le pagine WEB, usano pesantemente questo paradigma di programmazione per poter essere responsive pur utilizzando un minimo di risorse hardware.

    Naturalmente questa e' una infinitesimamente corta lista di competenze che un programmatore deve avere.

    Mettiamola in un'altro modo:

    1) un programmatore mediocre ha studiato su qualche decina di libri di testo
    2) un buon programmatore ha studiato su 100/200 libri di testo
    3) un ottimo programmatore puo' sforare abbondantemente i 400!

    Ci sara' sicuramente qualcuno piu' autorevole che potra' fornirti delle perle di saggezza di incomensurabile valore!
  • Re: Ciao. Come si diventa programmatori?

    Boh, il post è titanico, e non lo condivido affatto.
    Sinteticamente:
    voler fare il "programmatore" non è molto diverso in Italia da voler fare l'operaio.
    Una mia segretaria junior guadagna come due "programmatori". La segretaria più anziana come 3

    Sul web ti segnalo che javascript (e java) non è minimamente in grado di colloquiare col "mondo" reale.
    Anche solo sapere se un foglio è stato stampato davvero, o leggere uno scontrino fiscale, richiede programmi eseguibili locali.

    Su .NET come molto diffuso in ambito server-web non sono d'accordo, è moribondo da tempo e sopravvive solo tra i duri-a-morire-microsoft.

    Java è un blobbone lentissimo molto diffuso, per lo più perchè la ggente non conosce le 3000 alternative migliori.

    PHP, che lo si voglia o no, è LO standard dei programmi Web-server. Che sia una *** è ovvio, come è ovvio che sia ordini di grandezza più diffuso della *** Microsoft.

    Sulle applicazioni a pagina singola non ho capito niente, credevo avesse a che fare con l'utilizzo di tecniche ajax (soh ironico se non si capisce)

    Sulla programmazione ad oggetti blablabla lascio stare, è roba "inutile" che viene venduta-spacciata oggi come il Santo Graal.
    Anche perchè la stragrande maggioranza della ggente manco sa cosa sia un "vero" linguaggio ad oggetti, limitandosi alle versioni imbastardite (C++ e Java, quest'ultimo pompatissimo dalle università, forse perchè i docenti a loro volta non sanno una ceppa)
    Bon finisco i miei lavoretti
  • Re: Ciao. Come si diventa programmatori?

    Solo un dettaglio.
    Quando leggo "(funziona allo stesso identico modo sotto Windows, Linux, Mac OSX)" mi viene in mente il mitico
    write once, debug everywhere
    Maaggaaari fosse così... o meglio lo è per i programmelli banali\hello world o poco più.
    Per il resto funziona male e diversamente per ogni singola piattaforma, e anche per ogni singola versione della JVM, per non parlare di Tomcat e compagnia bella


    Poi questa...
    2) un buon programmatore ha studiato su 100/200 libri di testo... per quanto mi riguarda se un "buon" programmatore ha CAPITO 3 o 4 libri (di quelli giusti) è più che sufficiente per svettare sul 99% dei "programmatori medi" italiani
  • Re: Ciao. Come si diventa programmatori?

    Indipendentemente dai discorsi riguardanti i salari, programmare è innanzitutto una grande passione, come potrebbero essere quella di un musicista, di uno scrittore, e di molti altri "fortunati" che sono riusciti a fare dei propri interessi e vocazioni un modo per guadagnarsi da vivere. Non mi sembra che possano dire altrettanto le segretarie, i muratori, i fattorini, gli operai più o meno specializzati, chi prepara hamburgers al McDonalds e centinaia di altre professioni ugualmente dignitose, ma che sono unicamente qualcosa che si fa per portare a casa lo stipendio.
  • Re: Ciao. Come si diventa programmatori?

    Ti segnalo che puoi benissimo programmare nel tempo libero e nel WE, magari postando su qualche sito opensource.
    Però se vivi coi genitori, o sei ricco di famiglia o sei figlio di... cugino di... amico di... è un conto.

    Se devi cavartela effettivamente da solo bisogna bilanciare cosa piacerebbe fare, con quello che si può fare.

    Se ne avessi avuto le possibilità io, ad esempio, avrei fatto il fisico, anzi più probabilmente l'astronomo.
    O l'allevatore di gatti.
  • Re: Ciao. Come si diventa programmatori?

    Prima che andasse di moda scrivere dappertutto (o imitare chi l'aveva scritto) che il nuovo "skill" per il futuro è saper programmare, chi programmava era considerato, almeno secondo la mia esperienza, una specie di "bestia rara" che viveva in un mondo tutto suo, e questa sua abilità non era molto invidiata, ora praticamente tutti invece sembra che vogliano o debbano fare il programmatore. In realtà c'è del vero nell'affermazione di cui sopra, nel senso che avere dei rudimenti di programmazione, ad es. sapere che le pagine web sono scritte in HTML, o sapere almeno a grandi linee cos'è un database, aiuta ad usare meglio ed in modo più consapevole il PC / Mac / Tablet / etc. ed effettivamente aiuta a comprendere meglio certi aspetti del mondo in cui viviamo. Per il resto, ognuno è giusto che faccia quello che si sente di fare e che può fare.
  • Re: Ciao. Come si diventa programmatori?

    ho ventisei anni e fino a ieri avevo un negozio di infanzia
    A 26 anni per trovare lavoro in un'azienda come sviluppatore, in genere, ti devi trovare nelle seguenti casistiche:
    1. Sei neolaureato in Informatica e alla ricerca di prime esperienze. Meglio se con qualche piccola esperienza già fatta.
    2. Sei diplomato in informatica (o hai qualche certificazione) e hai diversi anni di esperienza in software house / consulenza on site (leggasi body rental) almeno 3 anni
    3. Sei autodidatta, in gamba, con una buona base di conoscenze (seppur senza esperienza in azienda) e hai la fortuna di capitare l'azienda che ti permette di metterti alla prova magari tramite stage.

    Da quello che scrivi non mi sembra che ricadi in nessuna delle seguenti categorie.
    Potresti tentare la certificazione su un settore tecnologico ben specifico, interessante e dove c'è richiesta insoddisfatta.
    Il corso deve però essere svolto da un'azienda seria che poi ti piazza a fare uno stage in un'altra azienda altrettanto seria.

    Ma soprattutto: sei conscio che il programmatore viene inquadrato come un operaio, tipicamente con lo stesso contratto (no, non sto scherzando, è il contratto dei metalmeccanici, quello dei commessi in certi casi)
    Dipende dall'azienda: in genere il contratto più indicato è quello del commercio.

    Suggerisco di investire invece il tuo tempo e le tue energie in uno dei mestieri che, statistiche alla mano, ti garantiscono la massima continuità, notevoli soddisfazioni e una retribuzione a livelli decisamente elevati: il saldatore qualificato.
    Ti ci voglio vedere a saldare per 4 ore di fila d'estate sotto al sole le reti metalliche di strutture prefabbricate....
    Su .NET come molto diffuso in ambito server-web non sono d'accordo, è moribondo da tempo e sopravvive solo tra i duri-a-morire-microsoft.
    La vera diffusione è in ambito intranet e/o in settori bancari e finanziari. Diverse aziende stanno tuttora smontando le applicazione JAVA per passare a .NET
    Con ASP.NET 5 si stanno giocando la carta Linux che non è banale.... e potrebbe sicuramente grattare una fetta di mercato a PHP (quello internet ovviamente che è anche l'unico).
    Per PHP del resto la penso come te.
    Una mia segretaria junior guadagna come due "programmatori". La segretaria più anziana come 3
    in genere un programmatore minimamente serio non si fa pagare meno di 1700 euro netti al mese. Poi se gli appassionati del posto fisso si accontentano di meno meglio per che li assume.
    Ho più conoscenza del mondo delle partite iva. La tariffa media di uno sviluppatore senior é tra i 200/300 Euro + iva.
    Ovviamente parlo di sviluppatori Microsoft o JAVA. Per gli sviluppatori PHP da sartoria non mi esprimo nemmeno, si devono accontentare della minestra.
  • Re: Ciao. Come si diventa programmatori?

    Toki ha scritto:


    Ma soprattutto: sei conscio che il programmatore viene inquadrato come un operaio, tipicamente con lo stesso contratto (no, non sto scherzando, è il contratto dei metalmeccanici, quello dei commessi in certi casi)
    Dipende dall'azienda: in genere il contratto più indicato è quello del commercio.
    Questo è vero per le piccole software house.
    Quelle grandi per gli standard italiani (centinaia di dipendenti) passano nel comparto industria, e quindi metalmeccanici.
    Ad ogni modo non c'è una gran differenza retributiva tra metalmeccanici e commesse
    Ti ci voglio vedere a saldare per 4 ore di fila d'estate sotto al sole le reti metalliche di strutture prefabbricate....
    Sempre meglio che stare 4 mesi di fila a casa disoccupato
    Con ASP.NET 5 si stanno giocando la carta Linux che non è banale....
    Certo, è un'idea fantastica, quello di portare il mondo Linux-opensource-FSF-brutti-e-cattivi nel mondo chiuso Microsoft.
    Ho come l'impressione, potrei anche sbagliare, che se a uno sviluppatore-sistemista medio dici "M$" ti ride dietro, senza se e senza ma.
    Anche se, magari, il prodotto non è poi così male.
    in genere un programmatore minimamente serio non si fa pagare meno di 1700 euro netti al mese.
    A dir la verità il programmatore junior prende tra i 1300 e 1400 euro di stipendio (come un metalmeccanico o commesso che dir si voglia). A 1700 arrivi a metà-fine carriera, più verso la fine, diciamo dopo 10 o 15 anni coi vari scatti.
    Che è sempre la metà di una mia segretaria
    Ho più conoscenza del mondo delle partite iva. La tariffa media di uno sviluppatore senior é tra i 200/300 Euro + iva.
    E' il costo giornaliero di un meccanico di un'officina.
    Molto meno del costo di una officina certificata audi (80 euro all'ora per cambiare l'olio e lucidare sideblade, 54 euro per la fascia bassa).
    Al netto con 200 o 300 euro al mese a partita IVA superi di poco i 1.000 netti al mese\equivalenti\dipendente, se ti va bene ed hai poche spese.

    Sintetizzando: non c'è nulla di male a fare o voler fare il programmatore in Italia. Basta sapere che quasi certamente si rimarrà nella fascia degli impiegati, sempre se si trova un buon posto.
    Non aspettatevi di comprare che so una Porsche dopo qualche anno, neppure usata
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