cgf ha scritto:
- LBNL c'è un detto che già era in voga quando iniziai io: Molto meglio prendere un buon tecnico bancario ed insegnargli a programmare che prendere un buon programmatore ed insegnargli la tecnica bancaria - N.B. per dare un'idea del periodo posso dire che praticavo allora il mio primo linguaggio, il PL/I, ma il senso del ragionamento non cambia ancora oggi.
E' un pochino criptico, o meglio può applicarsi al livello hobbystico-bimbominkiesco-webcosesko.
Il "saper programmare" è grosso modo come conoscere una lingua straniera.
Non trasforma in poeti (=livello massimo), ma può andar bene se ci si accontenta di "scrivere e far di conto" (=livello minimo)
Sempre per analogia, e tornando alla domanda, puoi decidere di studiare perfettamente una singola lingua, diventando un traduttore e cultore, o studiarne "così così" due o tre.
Nel primo caso troverai lavoro pressochè immediatamente da chi ha necessità di quella lingua specifica QUALORA la concorrenza sia modesta (cioè la lingua sia difficile, o poco diffusa).
Più chiaramente (?) se impari perfettamente il russo, lingua difficile e settoriale, ti farai assumere con facilità per un'azienda che commercia tutti i giorni con la Russia.
Se invece conosci perfettamente l'inglese, la situazione non sarà così rosea, perchè l'inglese lo sanno in tanti (meglio o peggio).
D'altronde aziende che necessitano la conoscenza dell'inglese sono più di quelle che vogliono il russo, quindi un impiego si può trovare.
Traduzione nell'informatica: se ti specializzi in un argomento di nicchia, difficile, allora trovi lavoro subito (e ben pagato) SE hai aziende che necessitano proprio di quella conoscenza (e sono poche).
Se invece vai a "largo raggio" (Java, VB, webcose) avrai molte più aziende interessate, ma quasi sempre per un livello basso o minimo d'impiego.
"domanda e offerta", con tutte le cautele del caso, si applicano anche (in via analogica) al mondo dell'impiego.
Il mio suggerimento è... qualsiasi cosa, per iniziare. Fai sempre tempo a migliorare, far carriere, cambiare lavoro eccetera.
Impara l'arte, e mettila da parte, perchè quello che impari sui libri è una frazione minima di quello che serve per lavorare.