Cambiare stack tecnologico in Italia

di il
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Cambiare stack tecnologico in Italia

Ciao a tutti, 

sono un programmatore con qualche anno di esperienza.

Sto valutando (o meglio ho la necessità dato l'almbiente tossico) di cambiare azienda e vorrei anche cambiare lo stack dato che quello che utilizzo attualmente non lo trovo interessante e ahimè quello su cui ho più esperienza.

Conosco altri linguaggi con i quali ho fatto dei progetti personali ma non a livello lavorativo.

Quello che sto notando dagli annunci di lavoro e dai colloqui è che in Italia non è vista bene questa cosa, ho come la sensazione che se nasci con uno stack devi morire con quello stack.

Per vostra esperienza, vi risulta che è così o è solo una mia impressione? 

E quindi se ho qualche speranza :)

4 Risposte

  • Re: Cambiare stack tecnologico in Italia

    Non è ben visto per le figure junior negli ambienti tossici…

  • Re: Cambiare stack tecnologico in Italia

    Ciao

    Per esperienza personale temo il problema sia altrove.

    Prova a ragionarla nell'ottica di chi assume:

    • Hai esperienza sia sullo stack che sul contesto applicativo: hai molto da offrire rispetto ad un junior, poichè hai già esperienza sia nel settore in cui opererai, sia sugli strumenti utilizzati
    • Hai esperienza solo sullo stack o solo sul contesto applicativo: hai ancora abbastanza vantaggio rispetto ad un junior, poichè comunque hai già la metà delle competenze richieste
    • Ti proponi per uno stack e un contesto applicativo diversi: in questo caso hai pochissimo in più da offrire rispetto ad un junior, giusto alcune soft-skills (lavorare in gruppo, saper gestire dei progetti, …)

    Capisci che se ti proponi ad un'azienda che produce software in .NET in ambito logistico e dici di avere esperienza in Java su ambito contabile, le tue conoscenze sono molto limitate rispetto ad un junior.

    Se poi ci metti che spesso un junior ha anche gli sgravi fiscali e tu no, ecco che le soft-skill difficilmente verranno apprezzate.

    Personalmente ho avuto sempre feedback positivi (e anche proposte) quando mi sono proposto ad aziende che avevano condividevano almeno una delle due esperienze, settore o stack applicativo.

    Niente da fare, invece, quando entrambe le conoscenze erano diverse.

  • Re: Cambiare stack tecnologico in Italia

    @Pigi78, tu hai perfettamente ragione, dal punto di vista dell'azienda.

    MA, devi anche ragionare intermini di “incremento di professionalita' personale”.

    SE non spazi in settori diversi, imparando ad utilizzare teconologie diverse, ed ad affrontare tipologie di problemi diversi, rischi di “incagliarti” in un settore e non riescire piu' a “sfuggirne”".

    Se il settore ti piace, va anche bene, MA comunque serve “flessibilita'".

    Da questo punto di vista, benche' “aborri”, come dice “Giapiero Mughigni”, le “aziende di consulenza”, quando si e' giovani sono “una panacea”, perche' ti permettono di spostarti su progetti diversi, ed imparare un po' di tutto.

    In questo modo, puoi “girare” fino a che non trovi quello che “ti piace”.

    Poi ci sta' che c'e' azienda E azienda: ci sono quelle “”giganti" (ATOS, PWC, Accenture, CAP Gemini, …) che fanno “”di tutto, di piu"", e ci sono le “aziendine” minuscole, composte dal "capo"  e dalla “”manovalanza"".

    Ma che ci vuoi fare?

    Quindi, bisogna “”rischiare"" sempre e comunque.

    Come si dice:

    la fortuna aiuta gli audaci ;-)

  • Re: Cambiare stack tecnologico in Italia

    Se hai esperienza importante in Java in ambito bancario, ad esempio, ti prenderanno anche se hai una conoscenza solo di base di .NET. L'eventuale learning curve del nuovo dipendente sarà presumibilmente ripida rispetto all'acquisto a scatola chiusa di un junior.

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