Approcciare la programmazione a 45 anni è fattibile?

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34 Risposte - Pagina 2

  • Re: Approcciare la programmazione a 45 anni è fattibile?

    14/03/2024 - Grezz ha scritto:


    P.S. = nel mentre, a prescindere da tutto ciò, ho deciso dopo quasi 1 anno e mezzo di pensieri e valutazioni che lascerò il mio attuale lavoro (non ho figli nè debiti), non posso accontentarmi di sopravvivere senza soddisfazioni; so che agli occhi di molti sembrerà stupido a 45 anni lasciare un lavoro sicuro e ben remunerato ma io non penso solo col portafogli, non ce la faccio più.

    Ti dico solo che ti capisco perchè a me è capitato la stessa cosa!
    Nel 2021, spinto dalla voglia di rimettermi in gioco e dalla passione per l'informatica e per arrivare all'obiettivo di fare di questa passione un lavoro, ho iniziato da autodidatta a studiarmi java con dei testi universitari e poi non contento mi sono seguito un corso di 6 mesi in presenza di 4 ore al gg.
    Non avevo ancora finito il corso che sono stato subito assunto.
    Credo di avere la tua stessa età e parlo quindi per esperienza personale … quando si è mossi dalla passione si può fare “tutto” .
    I primi mesi di lavoro sono stati moolto faticosi ma poi ho capito che quello che conta molto è come ti approcci ai problemi e come li scomponi in piccoli problemi per risolverli  e le competenze tecniche le acquisisci con il tempo e l'esperienza ;).Se sei una persona curiosa che ti metti a studiare e ad approfondire allora vuol dire che ti torverai bene in questo mondo.
    Non ti direi di buttarti che è morbido, ma quasi.

  • Re: Approcciare la programmazione a 45 anni è fattibile?

    @neofitajava … ho proprio l'impressione che il tuo caso sia più unico che raro. Una azienda non attende un programmatore autodidatta di più di 45 anni per i propri lavori, semmai seleziona uno tra i tanti neolaureati in informatica che sono sul mercato.

    Non conosco le “situazioni favorevoli” che hanno reso possibile la tua assunzione ma ti posso assicurare che NON è la norma, semmai una rara eccezione.

    Non vorrei dare false speranze a chi ha aperto il thread (e a tutti gli altri nella stessa situazione) ma confermo che è una questione molto difficile da affrontare e senza “aiutini”, non è conveniente per le aziende e dunque molto improbabile. Pensateci bene sempre prima di fare questo passo e valutate molto molto bene tutti gli aspetti, senza facili entusiasmi.

  • Re: Approcciare la programmazione a 45 anni è fattibile?

    Con molto piacere osservo che ogni persona ragiona in maniera diversa e mi piacerebbe scrivere alcune precisazioni.

    Come dici tu la scelta è difficile e bisogna essere sicuri prima di adottarla.

    02/04/2024 - oregon ha scritto:


    ho proprio l'impressione che il tuo caso sia più unico che raro.

    Più unico che raro solamente perchè sono poche le persone che si rimettono in gioco a 45 anni.
    Solo per questo.

    02/04/2024 - oregon ha scritto:


    Non conosco le “situazioni favorevoli” che hanno reso possibile la tua assunzione

    Te ne dico una che è la più importante:
    Ci sono più richieste di lavoro che programmatori.
    A dimostrarlo :
    Le offerte di lavoro che le aziende pubblicano di continuo senza contare quelle che ti arrivano su linkedln.

    02/04/2024 - oregon ha scritto:


    confermo che è una questione molto difficile da affrontare e senza “aiutini”,

    “aiutini” non direi, casomai al singolare:
    Aiutino: in questo settore c'è tanta richiesta di manovalanza.

    02/04/2024 - oregon ha scritto:


    Pensateci bene sempre prima di fare questo passo e valutate molto molto bene tutti gli aspetti, senza facili entusiasmi.

    Sono daccordo con te e ribadisco anche io che è opportuno pensarci a fondo e valutare sempre tutto in maniera attenta, però l'entusiasmo non guasta mai, sopratutto se spinto dalla passione ! ;)

  • Re: Approcciare la programmazione a 45 anni è fattibile?

    05/04/2024 - neofitaJava ha scritto:


    Con molto piacere osservo che ogni persona ragiona in maniera diversa e mi piacerebbe scrivere alcune precisazioni.

    Per quanto possa essere utile, da parte mia sono in totale accordo con le osservazioni che hai fatto. :)

  • Re: Approcciare la programmazione a 45 anni è fattibile?

    Io invece, per quanto possa servire, sono d'accordo con @Migliorabile… ma il mondo è bello perché è vario.

    Bisognerebbe anche fare un discorso sulla qualità del software prodotto ma, forse, è la cosa meno importante per chi ottiene finanziamenti (spesso pubblici) e affida la scrittura a chiunque. Tanto altri rimedieranno.

  • Re: Approcciare la programmazione a 45 anni è fattibile?

    05/04/2024 - oregon ha scritto:


    Bisognerebbe anche fare un discorso sulla qualità del software prodotto ma, forse, è la cosa meno importante per chi ottiene finanziamenti (spesso pubblici) e affida la scrittura a chiunque. Tanto altri rimedieranno.

    Il problema della qualità del software, dove presente, ha molteplici cause.

    Ho avuto personalmente in azienda delle “figure junior” e ne ho incontrate tante altre su svariate collaborazioni in outsourcing con team di altre aziende, e in nessun caso la qualità del software che è stato prodotto aveva a che fare con l'età anagrafica delle persone, né con il loro titolo di studio.

    Vi sono stati team tecnicamente quotati che non hanno però “cavato un ragno dal buco” (la qualità del codice è importante, ma se il software poi non arriva al cliente nei tempi e con le feature attese, serve a poco), mentre altri più “onesti” - pur non aderendo a tutti i principi che da developer pignolo e rigoroso mi sono sempre prefissato - hanno generato valore rilasciando software funzionante e funzionale.

    Inutile dire che le probabilità di successo di un team con skill elevate è senz'altro maggiore, questa è una ovvietà.

    Il discorso di fondo è sempre lo stesso: parliamo di dover diventare necessariamente chef stellati a 45 anni, oppure del saper stare in una cucina e svolgere dei compiti affiancati da qualcuno che può farti da guida nelle assegnazioni dei task e nel design, mettendo a frutto conoscenze che si possono acquisire su documentazione più che abbondante?

    Se la richiesta fosse “voglio diventare il miglior developer in assoluto sulla faccia della terra”, capirei la richiesta, ma ciò non vuol dire che non si possa iniziare a scrivere software in qualsiasi momento, e che non si possa produrre software che abbia un valore e possa creare un business laddove si vede la possibilità di vendere un prodotto o un servizio, o farsi assumere da chi ha già un organico nel quale inserirsi (non come “team leader", è ovvio, ma come persona che deve implementare feature specifiche studiando un linguaggio di programmazione e/o un framework di riferimento).

    Non dico che il mio caso totalmente aneddotico debba essere preso come valore assoluto (ma lo stesso in fondo vale anche per tutti gli altri che sono stati citati qui, essendo ascrivibili a opinioni personali in quanto non esiste - che io sappia - una statistica ufficiale né uno studio a riguardo), tuttavia vi sono diversi podcast, canali e community su LinkedIn e non solo che riportano diverse esperienze simili (non solo degli “impiegati”, ma anche di coloro che hanno reclutato queste persone, che fanno HR, che dirigono team di sviluppo o che sono CEO delle aziende, che non sono enti di beneficienza ma fatturano). Non riporto link per non fare spam indesiderato, ma ce ne sono diversi. :)

    Per i suddetti motivi, a mio avviso continua a essere errata la conclusione tratta come se fosse un assioma che una persona di 45 anni o più, a prescindere dalle sue attitudini e caratteristiche, debba necessariamente considerarsi inadatta a intraprende qualsivoglia percorso nel campo dello sviluppo software che possa generare valori per propri eventuali clienti o quelli di un'azienda che potrebbe impiegarlo o ingaggiarlo, e che - se proprio accade - rappresenti un unicum in senso assoluto oppure che, in ogni caso, sia destinato a produrre qualcosa di poco valore, non funzionante, in breve qualcosa di “non professionale”.

  • Re: Approcciare la programmazione a 45 anni è fattibile?

    Mah, chiedere ad altri che non conoscono il livello di programmazione nasconde insicurezza.

    Rispondo: 

    Fai l'arti chi sai ca si un arricchisci campirai…

    Cu lassa a vecchia p'a nuova sapi chi lassa eun sapi chi trova…

    Megghiu u itu canusciutu ca u tintu à canusciri,.

    Meccghu riri chi sacciu ca riri chi sapia….

    Tra tutte: non chiedere a me cosa vuoi diventare, dimmi tu cosa vuoi diventare.

    Maledetto correttore che non conosce il siciliano…

  • Re: Approcciare la programmazione a 45 anni è fattibile?

    Ciao,

    in questa discussione forse la parola chiave potrebbe essere “obsolescenza” 

    Mi è rimasta in mente mentre leggevo gli ottimi commenti, e proprio questa parola potrebbe suggerire uno scenario specifico come l'AI.

    Personalmente ritengo che l'AI possa essere il Domani e la classica programmazione possa rappresentare il Ieri. 

    Se questo è vero  (ma sicuramente sbaglierò), si potrebbe pensare che se l'AI oggi viene mano a mano integrata nei sistemi e sotware attuali, domani forse li sostituerà del tutto o in buonissima parte.

    Con essa verranno sostituiti i programmatori, gli sviluppatori ?  nasceranno nuove figure per addestrare le AI ? 

    Se si va verso questo scenario, probabilmente un buon programmatore o semplice sviluppatore non avrà più motivo di esistere, mentre un buon Analista probabilmente sarà indispensabile per disegnare e creare quelle infrastrutture necessarie per sfruttare le capacità delle AI calondole nei molteplici contesti, i più svariati.

    Non so, probabilente mi immergerei in tale contesto per poi capire quale direzione particolare prendere vista l'ampia applicabilità dell'AI nel nostro quotidiano vivere.

    Però non sono un esperto di AI, e so che qualcuno qui nel forum ne sa molto molto molto assai. Mi piacerebbe capire meglio se possa essere un buon consiglio da dare.


    Per il resto ti faccio tanti complimenti… la passione è un grande motore e a qualsiasi età tutto diventa possibile.

    ;-) 

  • Re: Approcciare la programmazione a 45 anni è fattibile?

    Mi spiace ma non concordo.

    Una persona avanti con l'età, autodidatta che parte da zero, assunta e messa subito a scrivere codice, non può non influire negativamente sulla qualità del codice prodotto.

    È inevitabile, lo studio e soprattutto l'esperienza sono fondamentali.

    Anch'io, ci conosciamo Marco, ho avuto personalmente a che fare con tanti colleghi, collaboratori, aziende, gruppi di lavoro e questo fatto appare eevidente.

    Non è l'età ad essere un problema, ma chi inizia da zero, da autodidatta con zero esperienza. Questo è il caso e l'esperienza la accumula quando ha 4 o 5 anni di lavoro, quindi verso i 50 anni, non appena assunto.

    Così si fa passare che uno si sveglia a 50 anni, decide di guardare qualcosa su uoutube, diventa programmatore, lo assumono e produce codice di qualità. Ma davvero? 

  • Re: Approcciare la programmazione a 45 anni è fattibile?

    05/04/2024 - oregon ha scritto:


    Così si fa passare che uno si sveglia a 50 anni, decide di guardare qualcosa su uoutube, diventa programmatore, lo assumono e produce codice di qualità. Ma davvero? 

    Ciao Oregon, te posso di na'cosa ?  … Concordo !!!   ;-)

    Assolutamente si… è necessaria tanta esperienza per produrre qualità… imparare un linguaggio è solo un primo e piccolo mattoncino, la base… poi solo con anni di esperienza, di conoscenze e il continuo studio e analisi, formano una professionalità di un certo livello.

    Ho visto tanti signor programmatori affogare nell'affrontare lo sviluppo in settori a loro ignoti… solo l'esperienza fornisce gli strumenti necessari per poter sviluppare con qualità e successo.

  • Re: Approcciare la programmazione a 45 anni è fattibile?

    05/04/2024 - oregon ha scritto:


    Una persona avanti con l'età, autodidatta che parte da zero, assunta e messa subito a scrivere codice, non può non influire negativamente sulla qualità del codice prodotto.

    Neanche una persona “indietro con l'età” può essere messa a scrivere codice: deve essere un minimo formata, se non sul linguaggio o i framework, sui software che si producono, sulle modalità con cui il team porta avanti le attività, su come è organizzata la codebase, sugli standard di codifica interni e sulla pipeline in generale (strumenti, automazioni, metodologie, ecc.) che l'azienda adotta per produrre il software.

    Una formazione iniziale è imprescindibile, ma lo è tanto come il 50enne come per il 20enne.

    05/04/2024 - oregon ha scritto:


    È inevitabile, lo studio e soprattutto l'esperienza sono fondamentali.

    Lo studio è inevitabile, ma fa parte di un percorso ed è un'attività continuativa: fatta una formazione iniziale, è possibile iniziare a lavorare e nel contempo continuare a formarsi, in quanto lo studio non è un processo di cui si attende la fine prima di poter iniziare a fare qualcosa che abbia valore, altrimenti nessuno inizierebbe mai a scrivere software.

    Io ho iniziato a sviluppare per lavoro nel 1997, le mie conoscenze di oggi non sono certo quelle del 1997, ma grazie ai team che mi hanno formato da allora mi sono “evoluto” professionalmente, ma ciò non vuol dire che il software che scrivevo nel 1997 non fosse adeguato ai tempi o non funzionante, o di qualità bassa.

    Certo, il tempo e l'esperienza sono fondamentali per alzare il livello, ma non sono imprescindibili per poter iniziare dopo una formazione iniziale il cui tempo varia a seconda dell'attività da svolgere, che è ovviamente commisurata all'esperienza ed è anche legato a ciò che si vuole diventare.

    Di nuovo, se a 45 anni pretendi di fare in 5 anni l'esperienza che una persona di 20 ha costruito in 30 anni di cose viste, posso confermare la tesi che ciò sia abbastanza improbabile da ottenere.

    Ciò nonostante, con una formazione iniziale, a 45 anni 1) puoi fare lo sviluppatore, 2) puoi scrivere codice decoroso, 3) puoi produrre software e generare valore (inteso come un benefit per il cliente finale o per il tuo datore di lavoro, non inteso solo come “fatturare”).

    05/04/2024 - oregon ha scritto:


    Non l'età ad essere un problema, ma chi inizia da zero, da autodidatta con zero esperienza. Questo è il caso e l'esperienza la accumula quando ha 4 o 5 anni di lavoro, quindi verso i 50 anni, non appena assunto.

    Che ciascuno produca efficacemente in base alla propria esperienza è innegabile, e che chi inizia da zero con zero esperienza, sicuramente fatica di più rispetto ad altri. Posto che 4-5 anni di lavoro siano sufficienti a giudicare una esperienza “sufficiente”, non significa che il periodo che precede (da 0 ai 4 anni) si debba essere necessariamente improduttivi.

    Ribadisco il concetto: se non improbabile è chiaro quanto sia impossibile che a 45 anni di possa diventare maglia rosa del ciclismo, chef stellato, tennista a Wimbledon, DJ campione DMC e chi più ne ha più ne metta, ma ciò non impedisce di diventare ciclista professionista, cuoco di talento, tennista capace, DJ resident, con il dovuto periodo di formazione e di esercizio iniziali che sono imprescindibili.

    Il problema della formazione è legato al tempo necessario per farla, non all'età anagrafica di quando inizi, con un aiuto (o un ostacolo) determinato dalla propria storia pregressa e dalle attitudini: una persona attempata ha sicuramente un tempo limitato se vuole intraprendere una carriera competitiva perché richiede più anni per maturare il livello necessario, ma non ha bisogno di così tanto tempo per essere produttivo. E non è scontato che produca software di qualità bassa (anche se le probabilità possono essere comprensibilmente maggiori).

    Tutto sta alla persona, per aspetti non legati all'età anagrafica.

    05/04/2024 - oregon ha scritto:


    Così si fa passare che uno si sveglia a 50 anni, decide di guardare qualcosa su uoutube, diventa programmatore, lo assumono e produce codice di qualità. Ma davvero? 

    Penso di aver motivato a sufficienza per far capire che non è assolutamente questo il messaggio che voglio far passare, che è una generalizzazione e al contempo una banalizzazione, ma lo è tanto quanto il dire che - al contrario - se non ti chiudi in casa, non ringiovanisci pure, non ti sommergi di libri lasciando perdere qualunque cosa tu possa vedere di interessante su YouTube perché ogni cosa che ci si trova è discutibile (ci pubblico roba, quindi mi sento pure chiamato in causa), allora non potrai mai essere in grado di scrivere codice che abbia una qualsivoglia parvenza di qualità vendibile.

    Due estremizzazioni opposte di un discorso che ha diverse sfumature e che, pertanto, sono entrambi non validi, a mio avviso.

    Qui però si lascia intendere che una delle estremizzazioni sia in realtà valida e applicabile, e che qualunque caso in controtendenza sia sostanzialmente impossibile, unico o un “bluff”, cioè che non possa essere un caso di successo, mentre si va poi a estremizzare nel contempo la posizione di chi come me ci mette un enorme “dipende”.

  • Re: Approcciare la programmazione a 45 anni è fattibile?

    05/04/2024 - By65Franco ha scritto:


    Assolutamente si… è necessaria tanta esperienza per produrre qualità… imparare un linguaggio è solo un primo e piccolo mattoncino, la base… poi solo con anni di esperienza, di conoscenze e il continuo studio e analisi, formano una professionalità di un certo livello.

    Dobbiamo capire dove si assesta questo “certo livello".

    Se stiamo parlando di un livello elevato e blasonato, allora concordo con quanto dici, ma non è quello che l'autore della discussione ha richiesto, quantomeno non come prerequisito essenziale, quindi direi… tutto giusto, ma non rilevante ai fini dell'obiettivo.

    Se invece con “certo livello” intendiamo che questo coincida con un livello minimo e imprescindibile, allora il discorso cambia: se per raggiungere questa “soglia minima” occorre tenere fede a quanto hai scritto - ossia anni di esperienze, conoscenze, continuo studio e analisi - e se a questo si aggiungono altri requisiti spesso definiti necessari in questo forum (ad esempio, titolo di studio, certificazioni, ecc.), probabilmente a oggi non avremmo neanche un software rilasciato al mondo. :)

    In realtà, se il livello è quello e i requisiti minimi sono davvero questi, sono io che non sono uno sviluppatore, e non l'ho mai saputo fino a oggi. Beh, meglio scoprirlo tardi che mai. :)

  • Re: Approcciare la programmazione a 45 anni è fattibile?

    05/04/2024 - Alka ha scritto:


    Una formazione iniziale è imprescindibile, ma lo è tanto come il 50enne come per il 20enne

    Infatti non contesto il 50 enne ma il percorso che lui vuol far passare come possibile. Mi alzo, voglio cambiare lavoro, leggo qualcosa, divento programmatore e mi assumono con stipendio adeguato a sostenere la mia famiglia.

    Non è così.

    Tutto il resto che hai scritto (tanto) è sostanzialmente condivisibile e non è lontano dalla mia posizione. Ma ribadisco che non credo ai miracoli e invito tutti a non crederci e incoraggio sempre tutti a studiare (i giovani all'università), a fare esperienza e solo dopo entrare nel mondo del lavoro della programmazione/progettazione/analisi.

    La qualità del codice prodotto sarà inevitabilmente migliore.

    Le eccezioni, i geni e chi si sente un genio li lascio alla statistica. 

  • Re: Approcciare la programmazione a 45 anni è fattibile?

    @Alka, purtroppo l'"informatica" non e' mai stata considerata un'attivita' “qualificata”. O, per meglio dire, ha perso la sua “aura” di materia “per gente studiata”:

    Per fare il matematico/insegnare matematica devi aver fatto l'universita'
    Per fare l'ingegnere, devi aver fatto l'universita' e l'esame di stato
    Per fare il medico, devi aver fatto l'universita'
    Per fare l'architetto, devi aver fatto l'universita'
    Per fare l'avvocato, devi aver fatto l'universita' e l'esame di stato

    PERCHE' per fare l'informatico dovrebbe bastare la sQuola dell'obbligo???

    Una volta, gli “informatici” erano persone in con un titolo di studio (fisici, matematici, ingegneri, …) e “il camice bianco”!!!
    Adesso, si “spaccia” come informatico anche il ragazzetto delle superiori!
    E da questo, chiunque “pensa” che per fare l'informatico basti 3/6 mesi di corso e diventi “produttivo”! Anche no!

    E' un po' come voler chiamare “Chef” anche il cuoco della trattoria “da Zia Pina” ;-)
    (che, senza offesa, sara' anche bravo, ma e' un cuoco di trattoria! ;-) )

    Quindi, ALMENO permettici di pestare i piedi sul fatto che se uno vuole fare questo mestiere, DEVE mettersi in testa che e' un mestiere “serio”, dove “bisogna studiare” e “tanto” e che “non e' facile”! 

  • Re: Approcciare la programmazione a 45 anni è fattibile?

    05/04/2024 - oregon ha scritto:


    Le eccezioni, i geni e chi si sente un genio li lascio alla statistica. 

    Quelli sono gli “outlier”, in terminologia “Data Analysis”, e, per regola, NON SI CONTANO ;-)

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