Toki ha scritto:
Tutti vogliono fare i programmatori, specie negli ultimi anni.
Ho la sensazione che tra qualche anno ce ne saranno troppi "in fascia media", sbilanciando il rapporto domanda-offerta con ovvie ripercussioni.
Come la pensate su questo fronte?
La situazione è drammatica già da un bel po'. l'Italia è un paese del terzo mondo per quanto riguarda l'informatica.
Il programmatore è visto come un lavoro modesto, una specie di operaio da ufficio che fa cose semplici e non fatica mai. La maggior parte viene appunto inquadrata come metalmeccanico, con livelli e stipendi medi bassi - poco di più di una segretaria.
La gente non ha problemi a chiamare l'elettricista se ha un guasto all'impianto elettrico o l'idraulico per le tubature, e spende bei quattrini, ma se ha un problema di varia natura sul PC preferisce sbraitare anziché pagare un esperto per risolverlo.
La maggior parte delle aziende non dà importanza alla qualità del lavoro svolto: ritiene i programmatori delle pedine intercambiabili, e infatti preferiscono rivolgersi ad aziende di consulenza e somministrazione, invece di pagare bene, formare e tenersi in casa il personale capace.
La situazione non può che peggiorare con l'aumento dell'offerta. Io consiglio ai giovani di andare all'estero, oppure di cercarsi un settore di nicchia se vogliono rimanere qui o non possono andarsene.