migliorabile ha scritto:
Ma per fare il podologo, comunque serve una laurea, quindi farsi un nome collaborando con medici che accettano di passare i pazienti al nuovo arrivato, e, almeno all'inizio, non si possono chiedere cifre fuori mercato.
Certo che serve una laurea (breve), ma non c'è alcuna necessità di lavorare "a cottimo" per i medici, basta andare in un qualsiasi centro podologico e arrivano magicamente gli incarichi.
Non è "magia", è semplicemente un ambito nel quale la domanda è superiore alla richiesta (oggi, domani chissà).
Se uno vuole cambiare a fare dei sacrifici...
Non funziona così, soprattutto quando hai superato i 20 anni e "tieni famiglia".
Alla fine del mese le bollette vanno pagate.
Se sei ricco, figlio di, hai ereditato chissà che OK, puoi anche studiare scienza del tortellino.
Ma iniziare un percorso di studi che finisce verso i 50 anni in ambito saturo?
Non proprio razionale.
Se uno fa qualcosa per passione, lo fara' meglio degli altri, e questo e' certo, alla fine questo dara' i sui frutti.
Magari fosse così.
Se ti presenti in un'azienda a 45, o 50 anni, con zero esperienza, e zero curriculum, cosa credi che succedera?
O pensi di poter competere nella fascia alta del mercato, con SOLO 25 ANNI in meno di esperienza?
Quando arrivi a 45/50 devi essere nella fascia superesperto-guru, non stagista.
Davvero pensi che "gli altri" (con 25 anni meno), non abbiano passione?
Nota: il mercato e' saturo per i lavori di bassa manovalanza (web e attivita' simili, dove basta una triennale o anche le sole superiori), ma basta spostarsi un po' e il lavoro di trova.
"spostarsi" non è banale, se sei "anziano" (ho 45 anni ) e "tieni" famiglia.
Se ne hai 20, o 25 o pure 30 non ci sono problemi.
Ecco pertanto che intraprendere una carriera siffatta, per quanto possa piacere, è assolutamente irrazionale, SE non lo fa per hobby (perchè è ricco, mantenuto, figlio di...)
I "sogni" lasciamoli ai mocciosiminkia (... insomma... ai ggggiovani!)