migliorabile ha scritto:
M.A.W ma ti sei dovuto smazzare le schede perforate per programmare?
Non ci credo!
Ebbene sì, ho avuto il privilegio di usare per qualche tempo la Hollerith su un
IBM System 3 in un Centro di Formazione Professionale, quando ero ancora uno studente liceale alle prese con i primi futuristici corsi serali di programmazione e automazione: così subito dopo lo stomachevole CBM PET BASIC seguito a ruota dai nobili Assembly 6502/6510 e Z80, ho messo mano a COBOL, FORTRAN 77 e Algol 60... seguiti poi dal C K&R pre-ANSI in ambiente Unix System V, annata 1984-85!
Ricordo che su quella particolare macchina (consegnata, credo, a fine anni Settanta) il lettore di schede era di tipo ottico, non elettromeccanico, a fotocoppie e quindi velocissimo: oggetto di vanto per l'amministratore e il direttore del Centro...
Come base di lavoro si usavano diagrammi di flusso, soprattutto JSP che all'epoca erano una sostanziale novità, e naturalmente il famigerato
foglio di programmazione (o minutazione) COBOL, dal quale si procedeva alla perforazione delle singole schede.
Comunque era come nel canto popolare della lavandaia: "ogni macchietta un bacino d'amor", vale a dire per ogni riga di codice una scheda perforata... anzi, ora vi beccate pure
la Cinquetti, tanto siamo al bar.
In seguito ho lavorato su alcuni (rari, ma non troppo) sistemi di automazione industriale basati su schede, comunque comunissime in taluni settori del tessile tra i tanti derivati del telaio Jacquard e cugine prime, come macchine da maglieria tubolari e non, almeno fino ai primi anni Novanta.