Il cleaner va bene. Comunque bisogna controllare ogni antivirus contro eventuali virus, perché la maggioranza delle ditte che fanno gli antivirus, ne creano anche. Non si potrebbe spiegarsi altrimenti come fanno a sapere come toglierli così in fretta. C'è anche un altro fatto, a parte delle prove ufficiose per quanto ho detto, che prova che la mia 'più che ipotesi' è corretta: quando esce un virus *non* creato da loro, fanno una fatica tremenda di trovare una soluzione definitiva .
Per creare un virus, non bastano conoscenze medie-alte, ma bisogna conoscere i sistemi operativi in dettaglio, cioè avere accesso alle sorgenti. Non è sufficiente avere un decompilatore e guardare cosa c'è dentro, bisogna sapere dove sono i possibili punti deboli, e chi altro può saperlo meglio che la gente che lavora mano in mano con Guglielmo Cancelli (=Bill Gates)? Quindi Mr. Norton ha sicuramente qualche sorgente, e gli altri hanno ottenuto, pezzo per pezzo, per raccomandata da qualcuno.
Quando uscii DOS 5.0, c'era un virus, Junkie, inglobato nel SYS.COM, che si attivava solo in rete. Mi ci volle una settimana intera per capire da dove veniva esattamente, e mesi per trovare il colpevole. Poi, in fondo, quello aveva ragione. Non gli hanno pagato lo stipendio come concordato, e si è vendicato, cioè premunito in modo insolito. Era uno dei migliori programmatori che la M$ abbia mai avuto.
No, non sono Guglielmo. Cerco di fare bene il mio mestiere, senza fregare nessuno. Non è sempre facile (non fregare), ma possibile. Quel che conta è la qualità. Ho sempre prodotto software e hardware di altissima qualità, e qualche volta ho dato una mano a Billy, indirettamente, per delle questioni che di allora erano fuori portata, come ad esempio implementare la gestione delle porte seriali in Windows 3.0. E in cambio ho ottenuto qualche riga di codice sorgente del fu 'futuro' Windows 95, che mi ha dato un vantaggio anticipato, tecnicamente, e le sorgenti di DOS 5.0, tutte. Era il migliore colpo che abbia mai fatto. Tuttavia, gran parte di questi sorgenti sono andati persi in un incendio, e l'altra parte si era arrugginita durante il mio viaggio in mare.
Sono stato un anno in mare, barca a vela. Se ti capita un'occasione così, non esitare. Lascia tutto dietro a te, carriera, amore, soldi, prosperità, genitori e amici. Vale davvero la pena, e quando torni, hai sempre qualcosa da raccontare, molte storie per adulti, e tantissime storie per bambini. Non importa cosa racconti, i bambini adorano le storie, e soprattutto, se hanno un pizzico di verità. Sentono che non racconti solo balle, ma che in parte l'hai vissuto, a volte anche tutto. Quando torni, ti renderai anche conto quanto è malato questo mondo, e quanto poco sa la gente di cose banali.
L'influenza che ha il mare sulle persone, è importante. Quando ci vai, sei nella culla del mondo, immerso nell'immensità di vita, di cui ti rendi conto solo con il tempo. Il mare è vivo, sotto, attorno a te, e gli interminabili minuti, che siedi sul bordo e guardi in basso, per ammirare una medusa che ti accompagna per un po', ti fanno capire chi sei realmente.
Poi ci sono molte occasioni in cui devi affrontare te stesso, le tue convinzioni, paure e conoscenze; ti rende molto forte, nel carattere. A terra, non c'è molto che ti spaventa più, ma ogni volta che risali in barca, preghi che non succede nulla.
In quell'anno, ho affrontato tre tempeste in mare aperto, la prima era un vero disastro, perché mi sono lasciato prendere dal panico. Poi, per molte settimane ho potuto riflettere, e mi sono accorto che con o senza panico, ero ancora vivo, e avevo ancora la barca. Un marinaio vecchio mi ha detto, che le barche sono fatte per galleggiare, e questo mi sono poi ripetuto le successive volte.
Mi sono goduto di cavalcare sulla cresta delle onde, e reggere la vela (spinnaker) con le braccia, per sentire la forza del vento. Con mare forza sette e vento da non posso più, ho pescato il tonno, con una lenza a mano, come si faceva una volta. Era il migliore pesce che ho mai mangiato, stremato dalla fatica, dall'attenzione di non sbattere contro qualcosa, e non lasciare quel pesce liberarsi, nello stesso istante.
Vedi, questo è una storia per adulti. E se viene un pochino cambiata, aggiunto un pizzico di avventura, un po' di fantasia, allora è subito pronta per i bambini. Ad esempio, posso raccontare dei folletti a bordo, e posso essere certo che mi credono ogni parola. Vorranno sentire come si chiamano, cosa facevano e come sono riuscito a vederli. E ogni volta che lo racconto, cambia tutto un po'. Così si rendono conto che è tutto inventato, ma nello stesso tempo non si stancano di chiedere un nuovo racconto, che sia ancora più vero e più realistico. Racconti sugli animali che vivono sui fondali, la storia di un mollusco attaccato sulla parete di uno scoglio, il motivo perché ci sono boe con le campane in mezzo al mare, come si formano le trombe marine e cosa provocano, come si deve agire quando si è sorpreso da una tempesta, come fare un'ancora d'acqua (!) e tante altre cose. Ah, sì, vogliono vedere come si fanno certi nodi, e sapere perché si usano. Poi giocano con delle funi e imparano il senso.
Giovanni
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