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Piuttosto che venire con te, sarebbe meglio che *tu* venissi con me! Con tutto quello che sai fare, saresti un ottimo first mate! ;-) Per non parlare poi della tua ottima eloquenza: sempre qualcosa con cui tenersi svegli durante le notti di guardia... :-)
Scherzo... d'altra parte, non sono skipper nè tantomeno possiedo una barca. SIGH! Ma l'obiettivo è quello... Due cose non ho capito: di dove sei e quanti anni hai, attualmente?
alohaaaaa!!!
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Eh', sì, la guardia. E' un osso duro per i navigatori single. Stavo sempre seduto in panchina, col timone nel fianco, e una mano al genoa, oppure allo spi. Entrambi mi tenevano svegli. A volte però mi sono fatto l'ancora d'acqua (con due secchi calati dai bordi) e sono crollato per qualche ora...
Sai, sono un vecchio lupo di mare, o quasi. Ho ora quasi 44 anni, e vivo nell'Appenino, quasi esattamente fra Bologna e Prato. E l'alto mare in cui navigo ora, è esattamente il contrario di quel che voglio fare, ma mi tocca, affinché la scusa per uscirne è sufficiente per scappare .
Io non scherzo, voglio davvero partire, ma non da solo. Ho molti posti dove andare, alcuni lungo la costa africana, alcuni in Centro America, e più che altro voglio fare un lungo costa completo del mediterraneo - un giro da diversi mesi, se non anni, in cui divertirsi, stare al sole, sotto la pioggia, col vento che azzuffa i cappelli e che soffia nelle vele, le onde che schizzano e si rovesciano addosso, guardare le meduse, come lentamente volano nell'acqua, guardare la luna piena che si rispecchia sull'orizzonte e ringraziare di essere vivi e poter vedere ciò che è soltanto naturale, ma tenuto nascosto ai nostri occhi, alla nostra mente e all'anima.
Non è il viaggio che ci rende liberi, ma di farlo, decidere fare il passo, abbandonare la sicurezza apparente, per conoscere cosa ci da veramente la certezza di vivere. Accogliere ogni giorno, nel bene e nel male, ciò che dobbiamo vivere fino in fondo. Il pericolo di vita è diverso, e così sono anche i piaceri.
E il più grande piacere è trovare ed incontrare ogni giorno qualcuno che ti dice: Buon giorno, come stai, posso fare qualcosa, girati che devo fare la pipì. E con un sorriso sulle labbra, e nel più intimo dell'anima, si guarda l'uno l'altro con piena intesa, e vera amicizia. Non ho mai incontrato, per il mare, gente senza questo distintivo, tranne colore che tigrano in fretta lungo costa, tranne da gente che deve arrivare.
Quando viaggio, non ho una meta precisa, il riflesso di una stella sulla cresta dell'onda, il pesce che si è smarrito e che ringrazia perché lo ributti in acqua, queste sono le sensazioni che inseguo. Certo che non amo molto lo sguardo dello squalo che scruta ed evaluta se fossi un bocconcino per le sue mandibole, o la balena che si gratta la schiena sulla chiglia, ma fanno parte del mondo in cui ho scelto di partecipare. Mi ripaga poi lo sguardo della stessa balena, che si affianca curiosa, e che mi permette toccarla.
No, il mondo non è cattivo, ma non abbiamo tempo guardarlo, e più precisamente, non abbiamo tempo. Del resto abbiamo anche troppo, ma non possiamo decidere a chi dare e da chi prendere. Quando si va per il mare, siamo responsabili per noi stessi, nessuno ci conforta, e nello stesso tempo, nessuno ci obbliga. E ci rendiamo conto quanti vincoli ci tolgono il fiato.
Però, avendolo fatto una volta, so che lo farò ancora, e so che soltanto il primo tempo è difficile davvero, perché si lascia un mare, per accogliere un altro.
La prima volta che ho tolto gli ormeggi, mi sentivo morire, ma qualche istante dopo ero troppo occupato per pensare a cosa lasciavo, e infatti, non mi è mai mancato. Invece, il mare mi manca davvero, e non ci tornerò per cinque minuti o un giorno. Tornerò per esserci...
Giovanni
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