migliorabile ha scritto:
@Filippo, questa affermazione
La ringrazio molto per le spiegazioni, oltre che ben accette anche molto utili. Questa cosa non mi era mai stata spiegata prima, anche se ritengo che il libro laddove sto studiando la dovrebbe trattare pari passo con le altre tematiche.
Non ha senso per diversi motivi:
1) se un singolo libro dovesse comprendere anche aspetti di questo genere, dovrebbe avere 10000/20000 pagine, non tra le 300 e le 500. Considera che ci sono libri da 1200 pagine che trattano singoli argomenti
2) queste informazioni le trovi tranquillamente facendo una banale ricerca con Google e leggendo la documentazione relativa al compilatore.
3) il 75/80% delle informazioni che servono per programmare sono 'informazioni di servizio' che uno acquisisce con la pratica e che non richiedono chissa' quale prerequisito teorico. Giusto buon senso.
Se speri di imparare a programmare semplicemente studiando quello che c'e' su un'unico libro, parti male e finisci peggio. La stragrande maggioranza delle competenze 'operative' te le devi acquisire per conto tuo. Per ogni ora di lezione, probabilmente ne dovrai spendere 10 o anche 100 per acquisire la manualita' operativa legata a quella singola ora. Ma questa e' solo una una super-SOTTO stima!
Ed il numero di libri che dovrai studiare si aggira sulle MOLTE DECINE, ma puo' arrivare anche a MOLTE CENTINAIA con gli anni , SE vorrai diventare un programmatore bravo.
Quelli scarsi si fermano a QUALCHE libro.
Buongiorno @migliorabile, ho capito cosa intende dire e non sono totalmente d'accordo. Certamente se un libro dovesse trattare tutti i singoli errori allora sarebbe una cosa quasi inimmaginabile, o meglio eternamente lunga. Questo non toglie però che un breve excursus sugli errori principali ci debba essere; non sto dicendo che ci dovrebbe essere scritto per filo e per segno ogni possibile variazione, ma almeno il significato di un errore generico come "
cannot be resolved to a type" credo sia di dovere inserirlo; basterebbe anche una delucidazione di poche righe.
Seconda cosa sono dell'idea che un libro serva proprio per evitare inutili ricerche in Google. Mi spiego meglio: un manuale fatto bene, una volta letto attentamente, dovrebbe permettere all'operatore di eseguire le azioni contenute nel libro senza lacune. Se dopo aver completato la lettura di un paragrafo sentissi la necessità di cercare in internet le cose appena viste, allora vuol dire che il trattato ha fallito nel suo scopo.
La rete è molto utile, senza dubbio alcuno, ma ritengo che debba essere usata in maniera complementare con un eventuale testo, magari per approfondire delle cose che però ci devono comunque essere nel libro.
Per quanto riguarda la sua affermazione sulle 'informazioni di servizio' sono d'accordo, non bisogna però dimenticare che la pratica deve andare pari passo con la teoria. Einstein diceva sempre che
"La teoria è quando si sa tutto e niente funziona. La pratica è quando tutto funziona e nessuno sa il perché."; questo per dire che la pratica serve per creare le cose, ma senza la teoria sarebbe impossibile risolvere eventuali problematiche che spuntano durante l'esecuzione del programma.
Certamente per diventare un bravo programmatore dovrò leggere e studiare decine di libri e passare molte ore davanti a uno schermo, ma per ora ritengo sia meglio cominciare dalle basi, per farsi un idea generale di ciò che mi aspetta e poi approfondire in futuro le varie tematiche.
Detto questo la ringrazio per le spiegazioni avute su come risolvere il problema posto in precedenza. Saluti.