Il tracciato dell'esterometro andrà definitivamente in pensione, i dati delle fatture estere, sia attive (verso i clienti) che passive (dai fornitori) dovranno transitare tutti dallo SdI, con lo stesso tracciato già attualmente utilizzato per le fatture italiane. Non sarà più quindi un singolo invio ogni mese ma bisognerà fare un invio per ogni singolo documento.
Occhio che lo SdI ovviamente non recapita la fattura ai clienti esteri, gli xml non valicano le Alpi e non attraversano il Mediterraneo, servono solo all'Agenzia delle Entrate per generare le dichiarazioni IVA precompilate e per effettuare i controlli che ora invece faceva macinando i dati dell'esterometro.
Per le fatture attive il codice destinatario deve essere "XXXXXXX", per le fatture passive va invece indicato il codice che
il cessionario/committente solitamente comunica ai fornitori per ricevere le fatture elettroniche.
Per le fatture passive intra UE la logica è simile a quella dell'integrazione reverse charge per chi già la fa, per le fatture passive extra UE invece va fatta una vera e propria autofattura, tecnicamente comunque non cambia niente tra integrazione e autofattura, sempre lo stesso file XML è.
Il CedentePrestatore è il fornitore estero
Il CessionarioCommittente è chi effettua l’integrazione o emette l’autofattura
Le uniche fatture che non vanno inviate allo SdI sono quelle che già sono note al fisco e all'Agenzia delle Dogane perchè c'è una bolletta doganale, quindi in pratica le fatture passive di beni extra UE, che fanno dogana, tutto il resto va invece comunicato, in particolare:
TD17 servizi da fornitori esteri sia intra che extra UE
TD18 beni da fornitori esteri solo intra UE
TD19 beni già in Italia da fornitori esteri (ad esempio Amazon)
La numerazione dovrà essere sequenziale. E' consigliabile separare la numerazione delle fatture non tanto per TD quanto per intra o extra UE in quanto:
per le fatture intra UE la fattura integrativa dovrà avere la data in cui viene ricevuta e protocollata la fattura passiva, e dovrà poi essere inviata allo SdI entro il 15 del mese successivo
per le fatture extra UE l'autofattura dovrà avere la stessa data della fattura passiva ricevuta, e dovrà poi essere inviata allo SdI entro 12 giorni
quindi io penso che farò due calderoni, uno in cui ci butto TD17, TD18, TD19 intra UE, e uno in cui ci butto TD17, TD18, TD19 extra UE
Criticità da sottolineare:
Esigenza di modificare i gestionali per far indicare tutti i dati necessari alla contabilità, in particolare:
TipoDocumento TD17, TD18, TD19 in base a se si tratta di beni o servizi
IVA, la stessa aliquota che andrebbe applicata in Italia se il fornitore fosse italiano quando la fattura passiva ricevuta è in inversione contabile, solitamemente 22% quindi, ma non è detto
Numero e Data in base a se sono intra o extra UE (già spiegato prima)
inoltre se la fattura estera è in valuta va convertita in euro col cambio del giorno della data della fattura pubblicato dalla Banca d'Italia o dalla Borsa Italiana, perchè lo SdI macina solo euro, anche se c'è il campo Divisa che può essere USD o CNY, i campi Imponibile e Imposta nel blocco DatiRiepilogo devono sempre e comunque essere in EUR
Buon lavoro a tutti