Biagio De Franco ha scritto:
Credimi, non è così. Per i seguenti motivi:
1) il cliente può chiedere la fattura dopo aver preso lo scontrino. (va alla cassa centrale e se la fa fare, potrebbe anche andare il giorno dopo);
2) il registratore di cassa non fa (e non potrebbe fare) alcuna differenziazione. La chiusura FISCALE da il totale del venduto del giorno;
Non credo che i consulenti dei miei clienti farebbero cose errate. La maggior parte sono CONAD.
Non sono a conoscenza di che tipo di registratore fiscale abbiano i supermercati, ma ti spiego quale è la mia logica.
Esistono in commercio registratori di cassa che emettono solamente gli scontrini e registratori che emettono anche fatture e ricevute fiscali.
Un esercente qualsiasi (bar, ristorante, negozio, etc.) potrebbe avere un registratore di cassa che emette solamente scontrini fiscali.
Il cliente, al momento del conto, e prima che sia battuto lo scontrino fiscale, chiede l'emissione di una fattura.
L'esercente, al posto dello scontrino fiscale, provvede ad emettere una fattura.
Quando a fine giornata farà la chiusura di cassa, ovviamente nella strisciata del registratore ci sarà solamente il totale degli scontrini. Le fatture sono registrate a parte su un bollettario o su un PC, in funzione del metodo utilizzato per l'emissione.
Stesso discorso per le ricevute fiscali.
Qualora l'esercente fosse invece dotato di un registratore di ultima generazione, che emette anche le fatture e le ricevute fiscali, nella strisciata di chiusura, a fine giornata, vengono necessariamente differenziati gli importi degli scontrini da quelli delle fatture e da quelli delle ricevute fiscali. Questo gli consente di differenziare appunto le scritture contabili e, inoltre, se ha aderito alla trasmissione telematica degli scontrini, verrà inviato all'AdE solamente l'importo degli incassi derivanti dagli scontrini.
Dal 1° gennaio 2019, tale tipo di registratore, se verrà aggiornato a livello di firmware, provvederà anche a generare i files xml delle fatture emesse durante la giornata, che verranno poi inviati anch'essi all'AdE, ma come fatture e non come corrispettivi.
Questo te lo dico con una certa cognizione di causa, poiché io sono amministratore di tre società che si occupano di settori diversi, uno dei quali è proprio la gestione di bar/ristorazione, pertanto è una realtà che conosco abbastanza bene, avendo a che fare giornalmente con la chiusura di cassa del mio esercizio.
Nel caso dei supermercati che hai citato tu, presumo che, come credo la maggior parte dei supermercati, abbiano aderito già da parecchio tempo alla trasmissione telematica delle chiusure di cassa e, pertanto, gli scontrini emessi non sono più scontrini fiscali.
Ciò premesso riterrei plausibile che, qualora una volta emesso lo scontrino, il cliente si recasse alla cassa centrale per richiedere la fattura (entro la giornata, perché non credo proprio sia possibile farlo successivamente), considerando che su tale documento viene richiamato il numero dello scontrino, il loro programma provveda ad effettuare una registrazione di storno sugli incassi da scontrino, per quel numero di scontrino, giustificato dall'emissione di una fattura.
Se tu hai invece informazioni diverse, mi farebbe piacere sapere come i tuoi clienti gestiscono le scritture contabili per quei movimenti.
Potrei imparare qualcosa di nuovo.