Dichiarazione d'intento

di il
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Dichiarazione d'intento

Buongiorno a tutti
non so se già è stata affrontata o meno questa problematica .. la questione è questa:
- il cliente mi ha inviato una dichiarazione per € 1000
- a fine Giugno ne ha utilizzato € 970
- In luglio viene consegnato un prodotto (qtà 1 ) per € 100
come faccio a fatturare € 30 con rif.to alla lettera di intento e € 70 con Iva ?
voi come avete gestito questa situazione nel Vs gestionale ?
Grazie in anticipo

4 Risposte

  • Re: Dichiarazione d'intento

    Sì, l'argomento è già stato affrontato in altri post di questo forum ed il parere non è sempre concorde.
    Il mio punto di vista è che una fattura non possa avere più di una lettera di intento collegata.

    Nel tuo caso farei così:
    * una riga di fattura merci per 100 Euro + IVA
    * una riga di storno / negativa per 30 Euro + IVA
    * una riga positiva per 30 Euro con lettera di intento (NI 8c / Natura N3.5)

    Così facendo nel tag "DatiRiepilogo" avrai 70 Euro con IVA e 30 Euro con DI.
    Non vedo altri modi se, come in tanti gestionali, non puoi spaccare la riga / record del database legato allo scarico di magazzino / DDT.

    Tieni presente comunque che l'utilizzo della lettera di intento è solitamente qualcosa di concordato tra i due uffici contabilità e pertanto:
    * Non è assolutamente detto che una lettera di intento debba essere "consumata" fino all'ultimo centesimo.
    * Spesso quando una certa DI non ha più capienza semplicemente si chiede al cliente di inviarne un'altra di importo maggiore e non si usa più la precedente (con o senza revoca).

    Ciao,

    Carlo
  • Re: Dichiarazione d'intento

    ccornagg ha scritto:


    Il mio punto di vista è che una fattura non possa avere più di una lettera di intento collegata.
    Capita anche questo....
    Ricordo che il riferimento della lettera va messo al livello del singolo rigo, e non sull'intero documento.

    Direi, che negli ultimi anni, sta capitando sempre piu spesso che una fattura possa avere due dichiarazioni di intento,
    da qualche anno infatti,
    le dichiarazioni non sono più a periodo, ma ad importo,
    pertanto, spesso succede di ricevere una seconda dichiarazione di intento, che si "aggiunge" alla precedente,
    pertanto una fattura potrebbe essere a cavallo di due dichiarazioni,
    da qui la necessità di sdoppiare i righi articoli, ed di agganciarli alla prima / alla seconda a secondo del caso...
  • Re: Dichiarazione d'intento

    Quello che segnali faceva appunto parte di altri post ed è la ragione perchè ho scritto che ci sono opinioni diverse sul tema.

    Io insisto a dire quello che ho detto e che non hai quotato:
    non è vero che le DI vanno consumate fino all'ultimo centesimo e normalmente c'è un accordo tra i due uffici contabilità.

    In altra forma: non è un aspetto informatico ma gestionale.
    Solitamente il plafond IVA si misura in milioni di Euro ... aziende che emettono DI di poche migliaia di Euro le ho incontrate pure io, ma questo non vuol dire che sia il modo corretto di procedere (e che mi sento di consigliare ai miei clienti).

    Ciao,

    Carlo
  • Re: Dichiarazione d'intento

    ccornagg ha scritto:


    Solitamente il plafond IVA si misura in milioni di Euro ... aziende che emettono DI di poche migliaia di Euro le ho incontrate pure io, ma questo non vuol dire che sia il modo corretto di procedere (e che mi sento di consigliare ai miei clienti).
    Concordo..

    Peraltro, nel primo anno che istituirono la modalita' della dichiarazione di intento "ad importo", qualcuno sosteneva ( successivamente smentito ),
    che il plafond disponibile della azienda, doveva essere ripartito tra le varie dichiarazioni emesse,
    e da qui, nasceva il fatto di fare dichiarazioni di intento "contenute", proprio per cercare di non splaffonare.... grande cavolata !!!!
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