Altro spunto interessante:
ancor prima di iniziare a programmare ne parlavo con amici che hanno definito la programmazione un "notevole sforzo di capacità logiche", al che mi rivolsi a 'grandi scuole' dopo aver visto un annuncio, andai a fare un colloquio e quando mi dissero "inizierai a programmare solo al 3°anno di corso", al che la guardai un po'sorpreso e le dissi "caspita, speravo di iniziare fin da subito"; a quel punto lei, con aria irritata mi guardò, come se avessi provato ad ucciderla e mi disse "ma cosa credi?! programmare non è facile! forse alla fine dei 5 anni sarai in grado di fare qualche funzione per conto tuo, ma non credo!" , al che mi alzai dalla scrivania sede del colloquio e le dissi , "arrivederci".. consapevole di star perdendo tempo.
Comprai così un libro di testo (pagato non poco), il 2°libro più premiato d'italia, tale libro mi consigliava vivamente di raggiungere l'obbiettivo del C++ partendo dal C e come primo programmino mi facevano utilizzare il Dev-C++.
Allora mi informai un secondino su internet, qualche minuto dopo mi resi conto che il libro mi aveva appena detto due cose (sono esempi da comparare alla situazione):
- per imparare l'inglese è meglio prima che impari il cinese
- per guidare un treno freccia rossa , puoi utilizzare qui vecchi treni a carbone del 1800 per fare pratica
quindi, presi il libro e pensai: "ora gli do fuoco a sta merda e poi lo butto via", ma dopo qualche secondo rinsavii e decisi semplicemente di buttarlo via, tralasciando la parte da piromane.
Esperienza di informatica delle medie: alcuni disegni con "Paint" (oggi sono un 3d designer capace di fare tutto con programmi come blender o 3d studio max, ma non certo per la scuola media)
Esperienza di informatica delle superiori(quel poco delle superiori che ho fatto): nessuna
Con tutti questi approcci, con tutti questi esempi, con tutti questi trascorsi, non mi sorprendo del motivo per cui ho dovuto apprendere il PC completamente da solo, senza alcun valido aiuto e soprattutto, ho finalmente capito come mai noi italiani non valiamo assolutamente un cazzo agli occhi di un qual si voglia compatriota "umano" che viva fuori dai nostri vecchi e obsoleti confini; ed ecco come mai, se per caso esistesse un abile programmatore o abile 3d designer qui, sicuramente si trasferirebbe in battito di ciglia all'estero.
cosa ne penso:
- la programmazione non è difficile da imparare, si impara in un attimo, conoscere decentemente programmi come blender è molto, molto più difficile e lungo come processo.
- la difficoltà della programmazione, quella famosa frase "programmare è un notevole sforzo mentale", deriva dal fatto che, se devo programmare un AI che simuli un reale essere umano, con tutte le sue complessità, oppure costruire un programma funzionale per una delle massime aziende mondiali o se devo lavorare per la NASA, allora si che diventa uno sforzo mentalmente degno di nota, ma non se devo semplicemente, piacevolmente, programmare.
- se si continua ad utilizzare questo approccio da "è troppo difficile", oppure "chiudiamo le porte in faccia al giovane", rimarremo sempre uno stato di serie B, ma prima o poi ci fanno retrocedere nuovamente e passeremo alla serie C e via dicendo in un ciclo "while" perenemente "true" in cui veniamo dipinti come dei clown e ci sparano dietro frasi come "programmare all'italiana", facendosi su due risate nel mentre.
- che la prossima volta che sento qualcuno consigliare di utilizzare il Dev-C o se sento qualcuno parlare ancora di studio di C (a meno che non sia completamente obbligato a farlo per necessità pratiche), mi incazzo!