26/01/2025 - Barsyk ha scritto:
Sihsandrea: perché dovrei fare così come dici? Non mi è chiaro. Di un libro scritto da più autori, non si riportano mai tutti gli autori, quindi sarebbe inutile. comunque apro la nuova conversazione.
Ciao,
perchè continui ad affermare cose non vere?
Tante persone leggono questi post e non è bene dare a loro informazioni errate, forvianti etc...
Dalla capacità di una attenta ed esaustiva ANALISI si contraddistinguono i buoni dai cattivi programmatori/sviluppatori/sistemisti.
Ciò è necessario e fondamentale ancor prima di scrivere una sola riga di codice!
Esempio:
[citazione]
.... come citare un’opera composta da autori vari, quando questi sono più di tre. Fortunatamente, ci viene in soccorso lo standard ISO 960: vediamo cosa indica nella sua versione più recente.
La norma ISO 690 e la citazione di autori vari
La norma ISO 690 è lo standard internazionale che comprende un insieme di principi, linee guida e requisiti per la preparazione dei riferimenti bibliografici e delle citazioni.
Fino a tre:
Secondo la norma ISO 690, per citare in bibliografia un’opera fino a tre autori è bene inserirli tutti:
COGNOME, Nome primo autore, Nome COGNOME secondo autore e Nome COGNOME terzo autore. Titolo: complemento del titolo. Luogo di pubblicazione: Editore, Anno di pubblicazione.
Esempio: ROSSI, Mario, Anna BIANCHI e Luca VERDI. Manuale di bibliografia. Roma: Fazi, 2025.
Più di tre:
Invece, per citare un’opera con più di tre autori, è sufficiente indicare il nome del primo seguito dalla dicitura et al.:
COGNOME, Nome primo autore et al. Titolo: complemento del titolo. Luogo di pubblicazione: Editore, Anno di pubblicazione.
Esempio: ROSSI, Mario et al. Manuale di bibliografia. Roma: Fazi, 2025.
Articolo di rivista:
Se si tratta di un articolo di rivista con più di tre autori, ecco come inserirlo in bibliografia secondo la norma ISO 690:
COGNOME, Nome et al. Titolo dell’articolo. Complemento del titolo dell’articolo. Titolo della rivista, Annata o Volume in numeri arabi (Anno di pubblicazione), Numero del fascicolo, Pagine, <URL> (se se disponibile), DOI: (eventuale).
Esempio: ROSSI, Mario et al. Manuale di bibliografia. Il giornale della tesi. 2025, 2(3), 22–56.
La dicitura “AA.VV.” (“Autori Vari”)
Se anche voi fate parte della schiera di tesisti che hanno attinto avidamente dal caro Umberto Eco in “Come si fa una tesi di laurea”, vi dobbiamo dare una brutta notizia: “AA.VV.” non ce l’ha fatta.
La dicitura AA.VV., che stava per “Autori Vari”, veniva utilizzata in bibliografia per opere scritte da più autori quando non era possibile o opportuno indicarli singolarmente o quando l’autore non era conosciuto.
L’uso di “AA.VV.” non è più consigliato dalle norme ISO 690, che invece suggeriscono – come abbiamo già detto – di indicare l’opera sotto il cognome del primo autore (indicando la presenza di altri autori con et al.).
E se non conosciamo il nome dell’autore?
In questo caso, basterà omettere completamente il riferimento, inserendo semplicemente il titolo:
Titolo: complemento del titolo, a cura di Nome e Cognome del curatore/i. Luogo di pubblicazione: Editore, Anno di pubblicazione.
[end citazione]
Vale per tutti e per tutte le cose e in tutti gli ambiti... prima di affrontare un argomento è necessario conoscerlo. Solo dopo si potrà; dire/fare/operare.
Quanto detto non vuole essere una critica ma semplicemente un piccolo consiglio.
Diversamente, per citare il buon @Alex , diventi "come una pallina di un flipper"... dove prendi mille direzioni diverse senza sapere dove vai a sbattere.